Nella fase di massima emergenza sanitaria, quando, parimenti, è massima l’esigenza di personale sanitario e si è nelle condizioni di assumerli subito a tempo indeterminato, i motori del nosocomio dell’Alto Molise si stanno invece spegnendo.
Due medici specialisti, vincitori di concorso in Medicina Generale, attendono da mesi di essere immessi in servizio. Professionisti indispensabili non solo al reparto, ma all’intero ospedale e a tutto il bacino di riferimento del Caracciolo. Proprio ora che la loro presenza potrebbe fare la differenza per l’ormai dimenticata medicina ordinaria, quella indispensabile per tutti i pazienti no covid, che l’Asrem sembra aver dimenticato, dopo la chiusura a tempo indeterminato di tutte le attività non urgenti. Da quelle chirurgiche a quelle ambulatoriali. A Campobasso, come ad Agnone.
Per sollecitare Regione e Asrem, i Consiglieri regionali del Partito Democratico, d’intesa con il circolo di Agnone, la Federazione di Isernia e i rappresentanti locali del centrosinistra, hanno presentato un’interrogazione urgente, attraverso la quale è stato chiesto a Toma e Florenzano quali siano le intenzioni sull’ospedale di Agnone, anche in riferimento agli impegni assunti per gli accordi di confine.
Sono state, inoltre, sollecitate risposte urgenti sull’esistenza della necessaria programmazione delle attività del reparto di Medicina del Caracciolo, poi a che punto sia l’approvvigionamento dei dispositivi di sicurezza per tutto il personale, infine se, in base a quanto stabilito nell’ultimo Consiglio regionale, siano in corso i tamponi a tutti gli operatori.
Micaela Fanelli