“Nei giorni scorsi il Consiglio Regionale ha approvato l’aumento delle addizionali regionali IRPEF. A poco valgono i distinguo di alcuni esponenti della maggioranza circa una volontà generica della loro forza politica di ridurre le tasse o della necessità di consentire l’aumento della tassazione solo per i redditi alti. La realtà è che, nel bel mezzo di una crisi stringente che già vede limitato il potere di acquisto di lavoratori, pensionati e famiglie, dal primo gennaio 2024 tante persone vedranno una riduzione del loro salario disponibile a causa dell’aumento delle tasse regionali dovute ad una cattiva gestione della cosa pubblica che ha prodotto un debito regionale enorme.
Tutti i cittadini molisani saranno indebitati per oltre 700 milioni di euro fino al 2051 ‘grazie’ alle catastrofiche scelte fatte da pochi durante le scorse legislature”. Lo affermano il segretario
generale della Cgil Abruzzo Molise, Carmine Ranieri, e quello della Camera del Lavoro del Molise, Paolo De Socio.
“Ben vengano le tasse – osservano i due segretari – se queste ci consentono di avere un servizio sanitario gratuito e di buona qualità, un trasporto pubblico efficiente, magari funzionale a un dimensionamento scolastico programmato e a un collegamento decente delle aree industriali, asili nido e servizi per l’infanzia, assistenza gratuita agli anziani. E invece, oltre all’aumento della tassazione, i cittadini molisani vivono una situazione nella quale i servizi pubblici erogati dalle istituzioni molisane sono tra i più scadenti delle regioni italiane. Dunque la
manovra approvata è solo l’ennesimo schiaffo da parte di una politica regionale incapace di gestire la cosa pubblica e l’ennesima dimostrazione del fallimento in atto”.
“La CGIL – proseguono i due esponenti del sindacato – da anni richiede un cambiamento radicale delle politiche industriali, economiche e sociali della Regione Molise. Crediamo, infatti, che questa fase difficile possa essere superata soltanto attraverso il confronto costante delle istituzioni con tutti gli attori economici e sociali. Proprio per questo, nel corso dell’audizione in Prima Commissione Regionale che si è tenuta lo scorso 29 novembre, la CGIL ha apprezzato la volontà di apertura espressa dal presidente di Commissione e dall’Assessore al bilancio, ma ha sottolineato, oltre a questioni di merito, una evidenza di metodo riferita alla mancata convocazione del sindacato da parte dei massimi organi governativi regionali nonostante richieste datate ormai da mesi”.
“Auguriamo pronta guarigione al Presidente Roberti e confidiamo che al suo rientro possa trovare il tempo (e la voglia!) di convocare le parti sociali per discutere delle problematiche che attanagliano la Regione considerato che, a tutti gli effetti, una maggioranza politica molto simile alla precedente, ha deciso di far pagare le inadempienze gestionali ai cittadini molisani. Un atteggiamento irresponsabile che perpetua gli errori del passato.
E’ necessario un cambio di passo della politica regionale molisana: il Presidente Roberti, appena possibile, convochi le parti sociali per attuare nuove politiche che possano invertire la fase di declino che la Regione sta attraversando. Inoltre – concludono Ranieri e De Socio – sarebbe utile che dal territorio arrivassero segnali chiari anche verso le politiche nazionali del cosiddetto ‘Governo amico’ considerato che gli annunci di scellerate riforme come l’autonomia differenziata, provocheranno ulteriori danni a un territorio già martoriato come quello
molisano”.