Nella giornata di giovedì 17 gennaio, con l’assemblea generale della Cgil Abruzzo Molise svolta a Pescara, si è completata l’ultima tappa di un lungo percorso che ha portato all’accorpamento della CGIL dell’Abruzzo e quella del Molise, costituendo un’unica entità regionale con 5 Camere territoriali del Lavoro.
L’appuntamento fa seguito al Congresso della CGIL del Molise dello scorso 17 e 18 ottobre, che ha visto l’elezione di Paolo De Socio a segretario della neonata Camera del Lavoro regionale molisana, e al Congresso che ha sancito la definitiva fusione tra i due enti svoltosi il 22 e 23 novembre con l’elezione di Carmine Ranieri a segretario della CGIL Abruzzo Molise.
L’assemblea ,ha eletto la nuova segreteria regionale Abruzzo Molise che vede la presenza di Franco Spina, già segretario organizzativo della CGIL Molise, e di Rita Innocenzi, già componente della segreteria Abruzzese.
Le prime dichiarazioni di Franco Spina ( nella foto) da segretario regionale CGIL Abruzzo Molise, hanno toccato i temi del sociale e del lavoro, con un richiamo alle politiche regionali “ troppa poca attenzione viene riservata al lavoro, una quasi assenza di programmi di sviluppo seri e uno scarso utilizzo dei fondi comunitari, scarsa pianificazione delle opere infrastrutturali, mancanza di attenzione per le aree interne, una riorganizzazione sanitaria deficitaria a scapito dei cittadini, le nostre realtà sono in sofferenza e la classe dirigente deve prenderne atto e attivare politiche mirate, ma per fare questo, occorre cambiare passo specialmente in Molise”.
L’assemblea Generale è stata , inoltre, l’occasione per confrontarsi e discutere, ancora una volta, selle tematiche e urgenze sociali nonchè politiche nazionali, dalla richiesta di autonomia differenziata chiesta dalle regioni Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna, alla necessità di avviare un vero piano di rilancio per il mezzogiorno, della necessità che il Governo nazionale ascolti Non da ultimo si è discusso della manifestazione nazionale unitaria del prossimo 9 febbraio a Roma che riaccenderà l’attenzione sulle mancate risposte sociali della legge di bilancio .