“Un Ordine del Giorno a tutela del ruolo svolto dalle case rifugio e dai centri antiviolenza perché solo stabilire un principio chiaro come questo può rappresentare la migliore risposta alle recenti polemiche. La speranza è che il Consiglio regionale si esprima in questa direzione”.
A dirlo le consigliere regionali del PD e del Movimento 5 Stelle, Micaela Fanelli e Patrizia Manzo, che hanno presentato uno specifico atto che sarà all’attenzione dell’Aula.
Purtroppo, quanto affermato dalla presidente La Selva nel corso di una nota trasmissione televisiva di un’emittente locale, richiede necessariamente la riaffermazione di un principio che si presupponeva fosse ormai dato per certo. Ma, dover ascoltare dal vertice di un organismo che ha il compito di promuovere l’uguaglianza, che la convivenza con altre culture possa rappresentare un aspetto negativo delle case rifugio sembra quasi rimettere tutto in discussione.
“Come si può non essere consapevoli che quell’uguaglianza sostanziale, per la quale ancora oggi continuano a lottare, non può che ergersi sul riconoscimento del valore della diversità?” chiede la consigliera Fanelli, che torna a ribadire la necessità di tutelare il ruolo delle case rifugio e dei centri antiviolenza con un’attenta programmazione regionale per il sociale capace di garantire, a tali strutture, risorse finanziare adeguate. “Un principio valido sempre e soprattutto oggi che, così come certificato dai dati, la pandemia ha messo in luce tutta la drammaticità del problema della violenza che avviene tra le mura domestiche, con un aumento esponenziale delle richieste di aiuto”.
“Con questo Ordine del Giorno – rimarca la consigliera Manzo – chiediamo che l’Aula assuma un impegno preciso, teso a rafforzare il lavoro e le attività di chi, quotidianamente, opera nell’accoglienza delle vittime di violenza: operatori e operatrici a cui va tutto il nostro sostegno. I dati diffusi dall’Istat in merito alla violenza di genere – sottolinea l’esponente del M5S – dovrebbero aprire una ulteriore parentesi di riflessione. Durante l’emergenza Covid e soprattutto nei periodi del lockdown, si è registrato un aumento preoccupante delle richieste di aiuto e supporto al numero antiviolenza e antistalking. Il 73% in più.
Un dato – continua Patrizia Manzo – che evidenzia concretamente come, in un clima di incertezza socio-sanitaria ed economica come quello nel quale stiamo vivendo, la violenza contro le donne stia subendo una pericolosa accelerazione. Ora più che mai andrebbero unite le forze affinché la legge regionale contro la violenza di genere, che recepisce i criteri dettati dalla conferenza unificata a seguito della ratifica dell’Italia della Convenzione di Istanbul, trovi piena attuazione, infondendo nelle donne vittime di violenza la piena fiducia verso il lavoro che i Cav e che la casa di rifugio stanno portando avanti con professionalità, dedizione, attenzione e amore”.
Dunque, un atto che, nel voler ribadire un principio fondamentale, intende rafforzare l’impegno in tale ambito. Per la violenza contro le donne e per tutte le strutture che accolgono le vittime si può e si deve fare di più!