Dopo Isernia Coldiretti Molise bissa con Campobasso. Gli aumenti esponenziali dei prezzi dell’energia e delle materie prime che rischiano di destabilizzare l’intero settore primario ha spinto centinaia di allevatori e agricoltori molisani aderenti all’Organizzazione a partecipare venerdì 11 marzo ad un sit-in davanti la Prefettura di Campobasso. Qui, nonostante le rigide temperature, agricoltori e allevatori hanno urlato tutta la loro “rabbia” per una situazione divenuta ormai insostenibile.
Insieme con gli imprenditori agricoli, guidati dal Delegato Confederale, Giuseppe Spinelli, e dal Direttore regionale Aniello Ascolese, c’erano anche numerosi Sindaci provenienti da tutta la regione che hanno manifestato il loro sostegno all’intero settore, sottolineando l’urgenza da parte delle Istituzioni regionali e nazionali ad intervenire in tempi rapidissimi per scongiurare danni che rischiano di diventare irreversibili.
Una crisi, quella del settore primario, che arriva da lontano e che si è ulteriormente aggravata, dopo la pandemia, anche a seguito dell’ invasione dell’ Ucraina. Un conflitto, questo, fortemente condannato da Coldiretti che anche questa mattina ha espresso la sua solidarietà alla popolazione Ucraina esponendo la bandiera giallo-celeste insieme al tricolore.
Nel corso della mattinata sono state gridate a gran voce le motivazioni della protesta che, spaziano dall’aumento esponenziale dei costi di produzione, alla richiesta del riconoscimento di un giusto prezzo del latte alla stalla, oggi ben al di sotto del costo necessario per produrlo, passando per lo stop ai contributi pubblici per le aziende agroalimentari che non rispettano le norme sulle pratiche sleali.
Fra i tantissimi imprenditori anche moltissimi giovani agricoltori che coraggiosamente hanno scelto, nonostante le grandi difficoltà, di restare a vivere e lavorare in Molise. Fra le loro richieste quella di sbloccare i finanziamenti per lo sviluppo delle energie rinnovabili dall’agricoltura, agevolando il fotovoltaico senza consumo di suolo, ovvero installando i pannelli sui tetti delle stalle o delle altre strutture aziendali, come testimoniavano i pannelli fotovoltaici messi in esposizione. Una scelta energetica tale da consentire alle aziende di raggiungere l’autonomia energetica scongiurando il pericolo di trasformare i campi agricoli in enormi campi fotovoltaici.
Tra le rivendicazioni portate in piazza, oltre a quelle sopra descritte, Coldiretti ha chiesto ancora una volta la messa in campo di un articolato Piano Zootecnico regionale, lo sblocco dei pagamenti PSR Misura 4.1 sulla zootecnia dell’anno 2019, come anche misure idonee al contenimento dei danni da fauna selvatica, intervenendo con puntuali modifiche alla Legge nazionale 157 del 1992.
Tutte le istanze del mondo agricolo, indirizzate al Governo centrale, sono state consegnate al Prefetto della provincia di Campobasso, dott. Francesco Antonio Cappetta, dal Delegato Confederale, Giuseppe Spinelli, dal Direttore regionale Aniello Ascolese.