La Regione Molise e l’Asrem continuano nell’opera di demolizione dell’unico presidio ospedaliero presente sul territorio altomolisano, punto di riferimento anche per innumerevoli comuni dell’alto Sangro e Vastese.
Di passerelle e promesse fatte – afferma il consigliere regionale del M5S Andrea Greco – negli anni passati ne abbiamo viste parecchie. Le ultime sono quelle del governatore Donato Toma e del direttore generale Asrem, Oreste Florenzano. Così, mentre ci dicono che tutti i problemi saranno risolti, registriamo le ennesime chiusure di servizi fondamentali, il mancato rinnovo del parco tecnologico, la quasi totale assenza di ambulatori con il personale medico e paramedico umiliato e costretto a certificare il Caracciolo ormai ridotto a deposito di bugie e raggiri.
Ad una situazione non più tollerabile, si aggiunge ora anche il tentativo di l’Asrem di sopprimere il servizio trasporti per i dializzati in barba a quanto previsto dai Lea. Anche qui non lo permetteremo.
Da anni, a livello regionale cerchiamo di contrastare la privatizzazione del comparto sanitario. Ad Agnone poi siamo di fronte ad un disegno diabolico avviato dai governi di destra e di sinistra che, incuranti delle esigenze della popolazione, con un tratto di penna hanno cancellato reparti come Pediatria, Chirurgia-Ortopedia, Otorinolaringoiatria.
Se non bastasse, – continua Greco -nel corso una pandemia che continua a mietere vittime, assistiamo allo squallido scaricabarile tra le figure di vertice dell’azienda sanitaria, un rimpallo di responsabilità che persevera nel danneggiare le fasce più deboli delle aree periferiche del Molise.
La cecità di una classe politica incompetente e l’arroganza di dirigenti strapagati comporta che qualsiasi suggerimento risulti inascoltato. L’ultima conferma arriva dalla concreta proposta fatta dal MoVimento 5 Stelle riguardo l’attivazione delle modernissime sale operatorie dell’ospedale agnonese, una cosa che ripetiamo da almeno due anni in maniera ossessiva. Sale costate centinaia di migliaia di euro pubblici, utilissime per interventi chirurgici in regime di Day e week surgery, che potrebbero abbattere le liste di attesa registrate negli ospedali più grandi. Nonostante ciò, Asrem e Regione preferiscono fare orecchie da mercante. In un momento come questo significherebbe abbattere le liste d’attesa su tutto il Molise in maniera realmente significativa. Purtroppo non vogliono ascoltare mentre vediamo ogni giorno acuirsi i problemi nell’hub regionale di Campobasso.
Inoltre, da mesi, il reparto di Medicina interna è senza la guida di un responsabile con l’azienda sanitaria che ignora i nostri continui e ripetuti solleciti. E ancora: dopo il pensionamento del direttore sanitario avvenuto l’1 gennaio 2021, non c’è alcun referente dell’azienda sanitaria regionale a cui fare affidamento.
A questo punto invitiamo cittadini, amministratori, studenti, associazioni, sindacati, imprenditori, commercianti, i rappresentanti della Chiesa e coloro i quali vogliono continuare a vivere con dignità e rinnovata fiducia in questa terra, a non appiattirsi su una tematica vitale. Rassegnarsi significherebbe darla vinta a questi signori che quotidianamente ignorano la dignità e la storia di un popolo che è stato antesignano nei più svariati settori: uno su tutti, proprio la sanità pubblica di qualità, fiore all’occhiello ed esempio virtuoso da oltre mezzo secolo.
Mercoledì 27 gennaio, presso l’info-point di corso Vittorio Emanuele, alle ore 11:00, terrò una conferenza stampa durante la quale, insieme ai miei colleghi, farò il punto della situazione e delle azioni da intraprendere.
In quella circostanza lanceremo l’evento online pro-Caracciolo in programma sabato 30 gennaio, sulla mia pagina Facebook, per approfondire problemi e soluzioni, insieme a chiunque abbia a cuore le sorti dell’ospedale.
È arrivato il momento di dire basta: non siamo più disposti a rinunciare a progettare il nostro futuro e quello dei nostri figli. C’è qualcuno che vuole chiudere tutto e lasciar morire l’ospedale per consunzione. Noi gli faremo capire che non staremo a guardare mentre calpestano i nostri sacrosanti diritti. Noi ci siamo e ci saremo, ma abbiamo bisogno del contributo e del supporto di tutti.
Per salvare il Caracciolo, patrimonio di umanità e professionalità, occorre remare tutti nella stessa direzione.