Le “interlocuzioni avanzate tra Il Molise e la Puglia” sul progetto di captazione delle acque dall’invaso del Liscione alla Capitanata pugliese, di cui si parla oggi sulla stampa, ci sono davvero state?
Ci sono interessi di singoli o interessi diversi dal bene della regione e delle sue esigenze idriche, in particolare delle popolazioni del Basso Molise?
Va chiarito. Lo esige la necessità di verità e la necessità di non subire ancora.
E mentre in Puglia festeggiano e fanno conferenze stampa per annunciare l’opera, in Molise la Regione tace, nonostante le innumerevoli richieste di chiarimento che, in Consiglio regionale, stiamo formalmente e ripetutamente avanzando dallo scorso mese di giugno e che torneremo a pretendere con una nuova interrogazione urgente, alla quale stiamo lavorando.
Allora come oggi, apprendemmo dalla stampa del progetto della condotta di 10 chilometri per il collegamento idrico delle due regioni e, allora come oggi, chiederemo immediatamente conto al Presidente Toma di quello che a tutti, tranne che a lui e alla sua maggioranza di centrodestra, appare come un vero e proprio scippo.
In Consiglio ci fu detto che non c’era alcuna proposta e soprattutto non c’era alcuna intenzione di procedere in una direzione solo immaginata da qualcuno. Ma pare proprio che non sia così! E allora va fatta chiarezza. E per farla, va tirato il freno a mano. Fermata ogni minima attività o potenziale accordo al riguardo. E non è una questione di soli principi (La Regione Molise ha verificato il mancato rispetto degli accordi stipulati nel 1979 con la Puglia?) ma di vera e propria necessità!
Basti pensare alla crisi idrica che la scorsa estate attanagliò tutto il Basso Molise servito dalla diga del Liscione, nonostante il recente collegamento all’acquedotto molisano Centrale, che da solo non ce la fa a dissetare le oltre 100.000 persone servite.
Così, dopo la plateale dimostrazione dell’incapacità programmatica di Toma che non è riuscito a candidare nemmeno un progetto strategico sul Recovery Fund, ora arriva la certezza della sua incompetenza anche a gestire quello che già abbiamo e ci “serve da morire”, l’acqua!
Ma stia certo, l’”uomo solo al comando”, che anche questa volta non gli permetteremo di affossare ancora di più la nostra terra, lasciando senz’acqua la popolazione del Basso Molise.Perché se non basteranno interrogazioni e mozioni, siamo pronti a intraprendere ogni azione.