di Stefano Manocchio
Potrebbe essere definita la quadratura del cerchio, non in senso esoterico ma piuttosto la soluzione al problema politico. La nomina di Alessandra Salvatore a capogruppo ‘pro tempore’ del PD in Consiglio Regionale, chiude il giro di incarichi nel partito, secondo una logica collaudata in precedenza per l’elezione del nuovo segretario regionale del partito. Il PD, infatti, eleggerà per questo ruolo Ovidio Bontempo e presidente Nicola Messere; il sistema usato, quello della candidatura unica, ha portato a pensare alla convergenza di idee da parte di Vittorino Facciolla, Micaela Fanelli e Roberto Ruta. La Salvatore farà staffetta a metà legislatura con Micaela Fanelli, come può avvenire per il Presidente del Consiglio Regionale, il quale, a volte, è stato interpretato in questa logica, soprattutto quando si è verificata carenza di posti rispetto ai pretendenti.
Ora questo giro di trattative dovrà portare alla ‘nomination’ del candidato sindaco sia a Campobasso che a Termoli, oltre che negli altri Comuni dove si voterà nel 2024; assoluto primattore sullo scacchiere politico molisano sarà Roberto Ruta che adesso dovrebbe piazzare la zampata finale. E sono due le ipotesi che circolano nei corridoi della politica ‘piddina’: Giose Trivisonno candidato sindaco e Roberto Ruta alle prossime politiche o alla Camera o al Senato , oppure lo stesso Ruta candidato allo scranno più importante a Palazzo San Giorgio e per le politiche poi si vedrà.
Ma sindaco del PD non vuol dire automaticamente sindaco del centro sinistra, perché della partita vorrà essere anche il Movimento Costruire Democrazia del consigliere regionale Massimo Romano, che punta tutto sulla ‘nonination’ in favore di Pino Ruta.
L’avvocato campobassano del PD aveva bisogno della nomina della Salvatore per scongiurare il rischio di contrasti interni al partito, mentre quello bojanese sta lavorando ad un’ampia aggregazione civica per la città di Campobasso, per fare numeri adeguati a poter rivendicare la fascia tricolore a Palazzo San Giorgio; attore non protagonista il Movimento Cinque Stelle, diviso tra quelli favorevoli all’opzione rutiana (del PD) e quelli che insistono per la nomina in favore di Pino Ruta e, quindi, contro il PD .
Ci sono poi ‘cespugli’ della sinistra che alla fine potrebbero avere due posizioni ben distinte: o disperdersi in mille rivoli fuori e dentro il centro sinistra oppure proporsi come Terza Via unitamente a Costruire Democrazia, per avere maggior credito e consistenza numerica al tavolo delle trattative.
Vedremo