“La Regione continua a non offrire soluzioni per i danni causati dai cinghiali, nonostante le continue segnalazioni che da tempo ci giungono dagli agricoltori sui disagi dovuti ai mancati pagamenti. E’ arrivato in seconda Commissione il Calendario venatorio per la stagione 2019-2020, senza alcuna istruttoria preventiva e senza essere stati informati dall’assessore competente, Nicola Cavaliere, assente alla riunione.
Non siamo stati informati nemmeno dei risultati ottenuti grazie al controllo della proliferazione della specie dei cinghiali e dei numeri effettivi originati dalla caccia di selezione autorizzata quest’anno, per la prima volta, dalla Regione Molise.
Intanto – affermano Nola e Primiani – i danni causati dai cinghiali, accertati dal 2014 al 2018 e riguardanti sia le produzioni agricole sia gli incidenti automobilistici, superano i 3 milioni di euro. Appare quindi evidente come, dalle denunce che continuano ad arrivare da agricoltori di varie zone del Molise, a cominciare dal Matese, e come denunciato da Coldiretti e nei mesi scorsi anche dalle altre organizzazioni agricole come la Confederazione Italiana Agricoltori, non è possibile approvare un Calendario venatorio – spiegano i portavoce M5S – senza risolvere a monte le criticità e senza convocare, ad esempio, i presidenti delle Province, per individuare i percorsi legislativi idonei per ottenere dall’Ispra alcune deroghe necessarie e ineludibili. Ecco perché ci siamo astenuti.
Certamente la Commissione doveva esprimere una semplice presa d’atto ma appare evidente che, – dicono ancora Nola e Primaini – essendo una situazione critica, i problemi vanno affrontati subito e senza prendere provvedimenti burocratici non risolutivi e non utili agli interessi di tutte le categorie coinvolte, solo per rispettare formali scadenze.
In Molise – concludono i Consiglieri pentastellati – non abbiamo solo problemi legati alla sanità, ai trasporti, al lavoro, all’ambiente e al ciclo rifiuti, ma abbiamo anche seri impedimenti su settori importanti come l’agricoltura, la gestione e la valorizzazione delle acque, che sono gli unici settori in grado di contribuire, in un ciclo breve, alla ripresa economica e occupazionale, evitando al contempo l’abbandono delle coltivazioni nelle aree interne. Quindi dobbiamo occuparcene, bene e in fretta.”