«Il Molise è una piccola regione che ha la necessità di allargare i suoi orizzonti, far sentire la propria voce all’interno di un contesto politico-isituzionale nazionale ed europeo. Ecco perché è fondamentale essere presenti ai tavoli che contano, rappresentare le istanze di un territorio in una dimensione più vasta, di ampio respiro. Questa è la condizione imprescindibile per continuare ad esistere e conservare la propria autonomia».
Ne è fermamente convinto il presidente della Regione Molise, Donato Toma, di ritorno da Bruxelles. Una tre giorni fitta di appuntamenti istituzionali, che ha registrato la sua partecipazione e i suoi interventi su diverse tematiche.
Nella giornata di martedì, il governatore ha preso parte all’incontro preliminare con i membri appartenenti al Gruppo del Partito Popolare Europeo.
A seguire, la riunione del Bureau, che è poi l’Ufficio di Presidenza del Comitato europeo delle Regioni, nel corso della quale i membri dell’organismo, oltre a discutere gli argomenti in agenda, hanno incontrato il segretario del Parlamento europeo, Klaus Welle, con il quale è stato affrontato il tema della collaborazione tra Comitato e Parlamento.
Mercoledì, Toma ha partecipato alla riunione della Delegazione italiana presso il Comitato europeo delle Regioni, che ha preceduto la Sessione plenaria. Tra i temi trattati, i programmi futuri dell’Unione europea per istruzione, cultura, sport e giovani.
Il giorno successivo, alla ripresa dei lavori del Comitato, il dibattito ha interessato il contributo delle città e delle regioni alle politiche europee in materia di vicinato e di sviluppo.
Nel corso della seduta, si è discusso, tra l’altro, di un progetto riguardante la Risoluzione sulla lotta all’incitamento all’odio, elaborato a seguito dell’assassinio del sindaco di Danzica e membro del Comitato, Paweł Adamowicz.
Un argomento sul quale Toma era già intervenuto in sede di Bureau, laddove aveva evidenziato l’esigenza di mettere in campo misure idonee a combattere ed eliminare l’anonimato dai social media.