“Per noi che abitiamo sulla costa molisana, il modo più consueto per recarci a Roma è l’autovettura e il percorso autostradale attraverso l’Abruzzo. Siamo, allora, anche noi colpiti duramente dall’esagerato aumento del pedaggio sull’Autostrada dei Parchi.” Questo fa notare Tecla Boccardo, leader della locale UIL, che accusa: “L’ aumento di quasi il 13% del pedaggio è un vero e proprio “ladrocinio” da parte del consiglio di amministrazione di Autostrada dei parchi. Purtroppo si paga lo scotto di vivere, o nel nostro caso attraversare, un contesto montano laddove la caratteristica morfologica del territorio amplifica e non poco i costi di gestione per la manutenzione.”
La proposta forte: “La soluzione più consona per la Uil abruzzese, opinione condivisa appieno anche dalla UIL molisana, sarebbe di riconsegnare nelle mani dello Stato la gestione almeno di questa tipologia di autostrade. Tra l’altro l’A24 e A25 furono pensate per unire l’Abruzzo, ed anche questo contesto molisano, all’Italia. Se andiamo avanti di questo passo, invece, rischiano di diventare un fattore di divisione. La Uil resta convinta che il caro pedaggi isola chi non può sostenere i costi. Ecco perché questa battaglia va combattuta e ripristinata la gestione diretta dello Stato. Gli errori fatti nel passato sulle privatizzazioni possono, anzi, devono essere corretti se non si vuole continuare a distruggere il territorio ed isolare le popolazioni.”
I forti rincari dei pedaggi entrati in operatività dall’inizio dell’anno, peraltro, non sono privi di conseguenze: “Come Uil vediamo il pericolo, non tanto lontano, di un disamoramento nell’utilizzo delle autostrade con conseguente appesantimento della viabilità locale e conseguenti probabili ripercussioninegative sul territorio interessato. E, per noi molisani della costa, l’alternativa per recarsi a Roma sarebbe il percorso interno, attraverso Isernia fino all’autostrada A1: strade di difficile percorrenza, in cattivo stato di manutenzione, dove passare le mezz’ore dietro al consueto camion, viaggiare con maggior pericolo e certamente con disagio.”
“E, se il Consiglio di amministrazione della Società che ha in gestione questi tratti di autostrada è sordo alle richieste di moderazione nell’applicazione dei rincari, si dovrebbe prendere in considerazione l’ipotesi, anche dal punto di vista giuridico, di sciogliere in anticipo la convenzione stessa.”