Dura presa di posizione dei lavoratori precari che lavorano presso la Biblioteca Albino di Campobasso, supportarti dai loro rappresentanti sindacali Pasquale Guarracino della Uil e Franco Spina della Cgil. Come noto, il prossimo 31 luglio, i contratti in essere tra Biblioteca e Cooperative di servizi scadranno causa mancanza di fondi per il rinnovo, con la conseguente disdetta della collaborazione tra l’Ente Bibliotecario e le stesse cooperative ed i suoi lavoratori. A monte della vicenda la mancanza di fondi che la Provincia di Campobasso lamenta successivamente al trasferimento della competenza in materia di cultura in capo alla Regioni in seguito al Decreto Del Rio.
Dunque, senza competenze e senza fondi il rinnovo a favore delle cooperative non è possibile e la soluzione momentaneamente auspicata dall’Ente di via Roma, attraverso una delibera di giunta, è l’utilizzo di personale interno per sopperire alle eventuali mancanze dovute alla scadenza dei contratti delle cooperative. I sindacati non ci stanno a questo gioco definito “al massacro”. “Ormai siamo alla fine, alzano la voce i due sindacalisti. Alla luce dei provvedimenti nazionali è urgente adeguarsi con una legge regionale sulla cultura che regolamenti il settore, compreso l’aspetto legato alle biblioteche. Sul tema Biblioteca Albino chiederemo venerdì prossimo a Petraroia, Ioffredi e De Matteis la proroga dei contratti con le cooperative, almeno fino al 31 dicembre, così da poter elaborare una strategia duratura e percorribile. Questa struttura non può procedere senza dipendenti qualificati innanzitutto, dunque l’ipotesi perosnale pubblico preso a caso non ci sembra una soluzione. Poi, naturalmente, è obbligatorio salvaguardare i livelli occupazionali, a prescindere da quale strategia tecnica possa essere presa in considerazione. Vogliamo soluzioni al tavolo del 25, non rinvii e filosofie. Non è possibile, hanno poi aggiunto Guarracino e Spina, che appena convochiamo una conferenza stampa, dalla Regione arriva la convocazione a noi. Significa che per essere ascoltati bisogna sempre alzare la voce. Smettiamola di giocare con i rinvii attribuendo sempre responsabilità ad altri soggetti. Speriamo, hanno concluso i due, che al tavolo di venerdì i nostri politici si siederanno con la sensibilità che ostentano in ogni occasione dopo la venuta di Papa Francesco, così da trovare soluzioni per dei professionisti che chiedono solo di poter continuare a fare il loro lavoro.