Ballottaggi/ PCL: la parte positiva da cui la sinistra può ripartire

Nessuna reale svolta ovviamente potevamo aspettarci dai ballottaggi di Campobasso e Termoli dal versante antigovernativo della sinistra anticapitalista molisana. Nondimeno dobbiamo tenere nella debita considerazione alcuni risvolti su cui costruire un percorso.

Per Campobasso vanno respinti i commenti che attribuiscono la drastica sconfitta elettorale della candidata leghista alle beghe interne tra le varie cordate della destra molisana; ci sarà anche questo aspetto, ma ci pare del tutto limitata tale visione che riduce l’attuale realtà sociale di Campobasso alle sole guerre tra le varie bande della destra. Sopravvalutano se stessi.
Ed invero costoro non hanno colto o fingono di non vedere lo spirito positivo che ha animato la gran parte dei votanti di Campobasso al ballottaggio, che è stato quello di porre un argine e di contrapporsi alla parte più becera e reazionaria del governo, in particolare alla estrema destra guidata da Salvini, poiché ne ha avvertito la gravissima pericolosità sociale.


E questo aspetto va colto a prescindere dal fatto che il voto sia tecnicamente confluito sul sindaco Gravina che di certo non potrà rappresentare né la svolta né l’argine, già per la ovvia considerazione che comunque il M5S governa insieme a Salvini.


A Termoli invece la coalizione della destra ha vinto in modo abbastanza forte. Qui si registra una specifica questione locale a dir poco paradossale: il sindaco della destra che si fa portatore delle istanze di chi ha lottato nel comitato “NO TUNNEL” tipicamente della sinistra radicale (la mega opera inutile e dannosa), contraddicendo in loco la natura del proprio schieramento da sempre portatore di questi progetti opachi al servizio del capitale e del profitto. Opportunismo o contraddittorietà tra politica centrale e locale, comunque ha pagato, nonostante le pericolose manovre di Salvini annunciate con il Decreto sblocca imbrogli negli appalti foriero di maggiore corruzione e saccheggio erariale e ambientale con tali mega opere inutili e dannose.


Una lotta sostenuta dalla sinistra termolese pur minoritaria (a cui anche il PCL MOLISE ha aderito pur con le sue modestissime forze), in contrapposizione al PD (forza liberale e non di “sinistra”) che sostenendo il TUNNEL ha superato a destra la stessa destra termolese, pagandone lo scotto. Nondimeno deve registrarsi il buon risultato del sette per cento raggiunto dalla sinistra termolese, in favore della quale abbiamo dato indicazione di voto pur critico nell’ottica di fermare la deriva attuale.
Ed è evidente che anche in tal caso va colto lo spirito positivo di questa consistente parte della città di Termoli che ha risposto ad un richiama posto a sinistra del PD, a prescindere dai limiti di impostazione politica e ideologica della “Rete della Sinistra” nel darvi un conseguente sbocco locale radicale ed anticapitalistico.


Ne deriva che sia il positivo richiamo anti Salvini per Campobasso sia il buon risultato della Rete della Sinistra termolese, rappresentano un’importante base di impegno e di lavoro per la sinistra molisana, per costruire anche nella nostra terra un blocco sociale tra mondo del lavoro e della scuola, saldato con le lotte dei migranti, su una piattaforma anticapitalista, sia pure nella difficilissima situazione attuale di grave arretramento della coscienza di classe e di massa.

Partito Comunista dei Lavoratori – Sezione MOLISE

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