Come presidente di Commissione ho accolto il grido lanciato dai sindacati confederali Cgil – Cisl – Uil e, in accordo con i colleghi componenti della Seconda Commissione, abbiamo attivato i primi passi per studiare i percorsi intrapresi dalla Regione per la soluzione della crisi occupazionale cercando di individuare i motivi per cui il Molise non riesce a fare passi in avanti. Come primo obiettivo abbiamo posto l’attenzione sull’area di “crisi industriale complessa Venafro-Campochiaro-Bojano e aree dell’indotto”.
Da una prima valutazione appare chiaro che i fondi per agire ci sono ma non sono ancora stati utilizzati.
Così come c’è l’Accordo di Programma con il Ministero dello Sviluppo Economico e la conseguente adozione del così detto PRRI – Progetto di Riconversione e Riqualificazione Industriale.
Nel settore “Lavoro e Politiche Attive” il PRRI prevede “un insieme di strumenti che consentano di garantire adeguati azioni di diversificazione lavorativa e di accompagnamento, principalmente per coloro che sono stati espulsi dal mercato del lavoro, nelle aziende più importanti interessate dalla crisi e che si impegnano in percorsi di ricollocazione sostenibile dei lavoratori, miglioramento della qualità di vita e di aumento del tasso di occupazione dell’area”. Tali azioni, sempre secondo le linee dettate dl Progetto di Riconversione, si realizzano attraverso strumenti quali la ricollocazione sostenibile dei lavoratori a partire da quelli espulsi a causa della crisi industriale;
Programmi di formazione aziendali finalizzati all’assunzione; Ridisegno di politiche per l’impiego;
Accompagnamento a forme di pensione anticipate, solo per citare qualche esempio.
Mai nulla di tutto ciò, dal 2017 ad oggi, è stato attuato.
Per creare azioni mirate attraverso gli strumenti a disposizione, è necessario però conoscere il mondo dei disoccupati. E’ necessaria dunque una profilazione, come già fatto per la Gam, anche per gli altri lavoratori dell’area di crisi industriale complessa e per le due grandi aziende che aveva il Molise: la ITR e lo Zuccherificio.
Non solo. Il sostegno alla creazione di nuovi posti di lavoro deve essere accompagnato anche dall’altro impegno che come commissione ci siamo assunti: approvare le Linee Guida sulla questione del precariato in relazione alla corretta applicazione del Decreto Madia.
Non si possono prendere provvedimenti seri, però, se non ascoltiamo anche l’altra voce del mercato del lavoro. Ecco perché la prossima seduta sarà la volta dell’audizione delle associazioni datoriali. Michele Iorio