Autonomia regionale tra vertenze aperte, opportunità mancate e nuova emigrazione

Nel mentre nella Commissione Bilancio si susseguono i rilievi del Partenariato Economico e Sociale sulla manovra finanziaria regionale per il 2018, che evidenziano i limiti strutturali e le asfissie di un Bilancio strozzato da debiti, tagli nazionali, mutui e rientri da disavanzi, il 54° anniversario della legge istitutiva della Regione Molise passa sotto silenzio come se non ci fossero più motivazioni plausibili per riflettere dialetticamente sull’Autonomia Istituzionale acquisita in Parlamento nel 1963.

Rispetto al 2008-2013 i morsi della crisi si sono attutiti ma permane un’incertezza sulle prospettive di sviluppo del Molise, migliaia di persone soprattutto giovani di alta qualificazione e laureati sono stati costretti ad emigrare in questi anni e l’esodo procede con ritmi inesorabili, i tassi di disoccupazione sono sempre elevatissimi e non si intravedono alternative credibili di ricollocazione occupazionale per le migliaia di dipendenti dell’ITTIERRE, della GAM, dello Zuccherificio, della mobilità in deroga e del settore metalmeccanico espulsi dai processi produttivi.

Sono innumerevoli le vertenze aperte ed è stato un errore chiudere i tavoli sindacali di mediazione presso l’Assessorato al Lavoro, così come non aiuta la paralisi dei Centri per l’Impiego che blocca il Sistema Informativo Lavoro, le politiche attive e la presa in carico delle fasce più svantaggiate del mercato del lavoro.

In questo quadro la seduta monotematica del 29 dicembre prossimo su alcune vertenze come quella dell’ATM, dei 1.744 lavoratori della mobilità in deroga e quella dei tantissimi precari della Pubblica Amministrazione, della Regione e della Sanità, rischia di non offrire sbocchi concreti alle legittime aspettative di chi da tempo lotta per il riconoscimento dei propri diritti.

Purtroppo all’assenza di risposte alle sollecitazioni dei lavoratori si aggiunge una grave inerzia istituzionale con comportamenti omissivi come quelli praticati nelle ultime settimane in cui non si è proceduto alla convocazione della Commissione Lavoro per istruire sul piano tecnico le risoluzioni sulle vertenze ATM, Mobilità in deroga e Precari.

La complessità della fase è nota e l’assenza di adeguate misure nazionali ed europee a sostegno del Mezzogiorno non agevolano la creazione di nuove opportunità di lavoro stabile in Molise, ma ciò non autorizza nessuno a non rispettare migliaia di lavoratori in difficoltà abbandonati al proprio destino.

Michele Petraroia

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