Autonomia differenziata, una riforma dannosa per l’Italia intera, indispensabile però per il “patto scellerato”, il baratto politico tra l’autonomia differenziata della Lega Nord e il premierato invocato da Fratelli d’Italia.
In mezzo, immobile, prona, pronta ad obbedire e sacrificare tutti i diritti dei molisani, la maggioranza di centrodestra guidata da Francesco Roberti. Che si dichiara a favore, addirittura spiegando che ci saranno maggiori opportunità per il Molise, ma non spiegando come.
E secondo il più classico copione della peggiore politica, invece di prendere posizione, invece di articolare con atti, fatti e dati la linea politica della maggioranza, propongono una inutile commissione di studio, fingendo di non sapere che non porterà a nulla. Una “supercazzola” di proporzioni cosmiche, utile solo a confermare la totale insipienza del centrodestra.
Hanno invece argomentato e spiegato nei dettagli la pericolosità dell’autonomia differenziata autorevoli e indipendenti istituzioni, quali la Banca d’Italia, l’Ufficio Parlamentare di Bilancio, la Commissione Europea, centri studi quale quello della Svimez, rappresentanze d’impresa come la Confindustria e i sindacati, che hanno documentato gli effetti devastanti che produrrebbe per tutte le Regioni, Molise in primis.
Come verrà garantito il rispetto dell’articolo 119 della Costituzione?
Come sarà possibile la determinazione dei Livelli essenziali delle Prestazioni (LEP) a finanza invariata, senza alcuna previsione di stanziamenti economici atti a colmare i divari territoriali? Con quali soldi saranno garantiti i servizi?
Come si tutelerà l’unità del Paese se ci sarà la possibilità di trasferire alle Regioni la competenza legislativa esclusiva per tutte le 23 materie indicate dall’articolo 117, cioè per campi e settori fondamentali per la vita del Paese (sanità, scuola, ambiente, infrastrutture, energia, rapporti con l’UE, contrattazione, sicurezza sul lavoro…), delineando di fatto la trasformazione della Repubblica, una e indivisibile, in una somma di micro-stati autonomi e in concorrenza tra loro e con lo Stato?
E Francesco Roberti, che ha fatto e vinto con noi la battaglia sulla ripartizione del fondo di solidarietà ai Comuni (grazie al quale Termoli ha ottenuto un milione di euro in più per le sue politiche sociali, così come tutti i comuni molisani hanno visto accrescere i fondi statali e tutti quelli del Sud Italia ), perché oggi cambia opinione?
E lo fa dopo aver partecipato, sempre con noi, alle manifestazioni contro l’autonomia differenziata promosse da Ali nazionale a Napoli il 17 marzo 2023 e poi a Roma il 7 ottobre?
Da sindaco di Termoli era contro l’autonomia differenziata, da Presidente della Regione è a favore, ma non lo spiega in maniera compiuta, perché non può farlo.
E allora, la prima domanda che ho rivolto a tutta la maggioranza, su quali materie chiederemo la competenza e soprattutto con quali risorse? Come pagheremo i docenti? Come garantiremo i trasporti? Come sosterremo la Sanità regionale (già oggi senza fondi) se le Regioni più ricche potranno trattenere il cosiddetto residuo fiscale che oggi alimenta il nostro sistema sanitario regionale?
Saremo noi che dovremo istituire e finanziare una nostra autorità dei trasporti, quando non riusciamo a garantire neanche il controllo della bigliettazione? Saremo noi chiamati ad aiutare le nostre imprese con politiche industriali, ma con quali fondi? E come faremo a disciplinare in autonomia la finanza locale dei nostri 136 comuni?
Lo abbiamo chiesto alla Presidenza, alla Giunta e alla maggioranza di centrodestra, senza ottenere un briciolo di risposte sensate, argomentate, sorrette da dati certi e incontrovertibili.
Come, invece, ha fatto il Governo nazionale, che ha decurtato a 800 milioni i 4,4 miliardi di euro inizialmente previsti per la perequazione infrastrutturale, cioè per assicurare i fondi necessari alle strade del Meridione.
In più, scrivendo nel DDl Calderoli, non che i livelli essenziali saranno finanziati, ma solo determinati. Per la Banca d’Italia servirebbero 100 miliardi di euro, ma se si consentirà alle Regioni più ricche di trattenere sul proprio territorio il gettito fiscale, dove prenderemo i soldi per aiutare le regioni più povere, se l’autonomia differenziata si farà a “finanze invariate”?
Sorge il dubbio che Roberti e la sua maggioranza non abbiano compreso la portata devastante dell’autonomia differenziata per il Molise.
Mentre si è compreso benissimo che, pur di non dare fastidio a Roma, sono pronti a sacrificare tutti, ma proprio tutti i diritti dei molisani.
Loro, perché noi, insieme ai sindacati, alle associazioni, ai cittadini che non vogliono piegare la schiena, siamo pronti alla mobilitazione (già da venerdì prossimo, con il professor Gianfranco Viesti, alle ore 15 a Campobasso presso la Scuola Edile del Molise) e anche al referendum, per amore dell’Italia una e indivisibile e per amore del nostro Molise, per il quale il centrodestra, a Roma e a Campobasso, ha già pronto l’epitaffio.
Micaela Fanelli