“Serve un Piano strategico dedicato all’automotive. Il sindacato è pronto a fare la propria parte, lo sta dimostrando da tempo e da ultimo con la costituzione del Coordinamento interregionale dei confederali di Abruzzo e Molise. Adesso tocca alle istituzioni politiche dimostrare di aver compreso i rischi della crisi di questo settore nevralgico e la necessità di mettere in campo azioni concrete urgentemente”.
Così la segretaria regionale della Uil Molise Tecla Boccardo, a San Salvo insieme ai colleghi di Cgil e Cgil per la “Costituzione del coordinamento interregionale sull’automotive Abruzzo e Molise”.
Sono oltre 30mila i lavoratori coinvolti nei due territori dalla crisi Stellantis, a questi si aggiungono gli addetti dell’indotto, della componentistica, della logistica e dei servizi. Insieme a Carmine Ranieri (Cgil Abruzzo Molise), Giovanni Notaro (Cisl Abruzzo Molise) e Michele Lombardo (Uil Abruzzo), Boccardo ha perciò evidenziato l’urgenza di mettere in campo provvedimenti in grado di invertire la rotta per uscire da questo pantano di incertezze.
“Il coordinamento a cui abbiamo dato vita è utile e opportuno, efficace per affinare una strategia comune che coinvolge per ora Abruzzo e Molise ma che potrebbe allargarsi anche le altre regioni interessate dalla crisi profonda dell’automotive, pensiamo alla Basilicata e alla Campania ad esempio – ancora le parole della leader della Uil –. A cascata, infatti, il rischio coinvolge tutti e impatta su migliaia di lavoratori con un’età media di 53 anni. Sono loro le sole vere vittime potenziali di scelte sbagliate compiute da altri e di una transizione energetica gestita male dall’Ue e dal Governo nazionale. Noi dobbiamo evitare che questo accada mettendo in campo una transizione sociale che possa garantire nuove misure di sostegno al reddito in questa fase dove l’accesso agli ammortizzatori sociali è in esaurimento. Il Governo invece taglia i finanziamenti al settore mentre servirebbero ulteriori risorse per sostenere un piano di sviluppo accompagnato da azioni concrete”.
Boccardo, quindi, ha individuato così le principali misure: “Bisogna percorrere contemporaneamente due strade parallele una che porti allo sviluppo futuro e una contingente per tutelare i lavoratori in questa fase di crisi.
Serve innanzitutto che la produzione torni nelle fabbriche del nostro Paese, un contratto di sviluppo per le imprese, un piano industriale dettagliato dell’automotive per evitare la perdita di posti di lavoro e il riconoscimento di ammortizzatori sociali straordinari. È, inoltre, necessario porre un tetto al costo dell’energia e pensare a uno sconto sugli oneri di sistema. Queste sono alcune delle proposte. Adesso – ha rilanciato la sfida la segretaria della Uil Molise – tocca alla politica dimostrare da che parte sta”.