L’adeguamento degli importi dei canoni per l’utilizzo dei suoli tratturali, rideterminati con delibera di giunta regionale 468/2019, rischia di mettere in difficoltà centinaia di persone, che da anni sono titolari di concessioni sui tratturi per quanto riguarda usi agricoli o diversi (fabbricati, opere o interventi connessi).Sul punto, il Gruppo Consiliare del Partito Democratico ha presentato una specifica mozione al Presidente Toma, in cui si chiede di annullare o rideterminare l’aumento, anche in virtù della crisi economica generata dalla pandemia che ha colpito, tra gli altri, gli allevatori e gli agricoltori.
“Con l’entrata in vigore dei nuovi importi, moltissime sono le segnalazioni che quotidianamente giungono dai concessionari che non possono più permettersi di pagare i canoni – ha spiegato il Capogruppo Pd Micaela Fanelli, aggiungendo – Che fosse doveroso aggiornarli dal 1997, come imposto dalla legge nazionale, è fuor di dubbio, ma che le somme dovute siano lievitate a tal punto, questo poteva essere certamente evitato”.Emblematico il servizio della TGR Molise dello scorso 13 agosto, nel raccontare l’aumento del canone per un pastore molisano, che si è visto recapitare un aumento del canone annuale di concessione di attraversamento del fondo tratturale da 180 a 5200 euro.
“Come lui, moltissimi concessionari lamentano aumenti sproporzionati rispetto al passato, tal da compromettere la sopravvivenza delle loro attività, se la Regione non interverrà a modificare quanto disposto dalla delibera 468 – ha detto ancora Micaela Fanelli – per questo, con la nostra mozione, abbiamo chiesto al Presidente Toma di riportare le quote dei canoni tratturali allo status quo ante o, in subordine, stabilire un aumento delle tariffe pari ad un terzo di quanto disposto dalla DGR 468\2019. In questo modo, evitando di infierire su un settore già duramente colpito dalla crisi economica e dalla pandemia”.