Approvato il Piano degli interventi relativo alla linea di investimento PNRR “M6C1 – Reti di prossimità, strutture e telemedicina per l’assistenza sanitaria territoriale” comprensivo anche degli interventi previsti nel complessivo quadro sanitario programmatorio regionale: è quanto previsto nel Decreto del commissario ad acta alla Sanità, Donato Toma.
Gli investimenti, pari a euro 20.920.543,55, riguardano la Casa della Comunità e presa in carico della persona, la Casa come primo luogo di cura e telemedicina, l’implementazione delle Centrali operative territoriali (COT), il rafforzamento dell’assistenza sanitaria intermedia delle sue strutture (Ospedali di Comunità).La Casa della Comunità consentirà di potenziare e riorganizzare i servizi offerti sul territorio migliorandone la qualità, e sarà una struttura fisica in cui opereranno gruppi multidisciplinari di medici di Medicina generale, pediatri di libera scelta, medici specialistici, infermieri di comunità, altri professionisti, garantendo la presenza capillare su tutto il territorio regionale.
All’interno della Casa della Comunità, potendo contare sulla presenza degli assistenti sociali, dovrà realizzarsi l’integrazione tra i Servizi sanitari e sociosanitari con i servizi sociali territoriali. Dovendo, inoltre, configurarsi quale punto di riferimento continuativo per la popolazione attraverso la strumentazione polispecialistica, una infrastruttura informatica e un punto prelievi, permetterà di garantire la presa in carico della comunità di riferimento.La Centrale Operativa Territoriale si pone la funzione di coordinare i servizi domiciliari con gli altri servizi sanitari, assicurando l’interfaccia con gli ospedali e la rete di emergenza-urgenza. In considerazione della strategicità del potenziamento dei servizi domiciliari, individuato come obiettivo fondamentale, l’investimento sulle COT mira ad aumentare il volume delle prestazioni rese in assistenza domiciliare fino a prendere in carico, entro la metà del 2026, il 10% della popolazione regionale di età superiore ai 65 anni.
L’Ospedale di Comunità, infine, si pone come una struttura sanitaria della rete territoriale a ricovero breve e destinata a pazienti che necessitano di interventi sanitari a media/bassa intensità clinica e per degenze di breve durata. Tale struttura, di norma dotata di piattaforme di 20 posti letto fino ad un massimo di 40, e a gestione prevalentemente infermieristica, contribuisce ad una maggiore appropriatezza delle cure determinando una riduzione di accessi impropri ai servizi sanitari come, ad esempio, quelli al Pronto soccorso o ad altre strutture di ricovero ospedaliero o il ricorso ad altre prestazioni specialistiche.
L’Ospedale di Comunità potrà anche facilitare la transizione dei pazienti dalle strutture ospedaliere per acuti al proprio domicilio, consentendo alle famiglie di avere il tempo necessario per adeguare l’ambiente domestico e renderlo più adatto alle esigenze di cura dei pazienti.