Apprendiamo che la cosiddetta fase 2 predisposta dal Governo è, per i molisani affetti da patologie orodentali, peggiore della fase 1.
Infatti, mentre fino ad oggi l’attività odontoiatrica era riservata alle sole urgenze, e ciò è avvenuto non per sospensione da decreto bensì per condivisa e generale responsabilità dei Colleghi, dal 4 maggio, per effetto della Sua ultima ordinanza, saremo OBBLIGATI ad astenerci dall’esercizio della nostra professione, pena sanzioni in caso di inadempienza. E in più, mi consenta, non è chiaro se potremo soccorrere almeno le urgenze. Tutto ciò ci sorprende per le motivazioni che seguono:
– la quasi totalità delle prestazioni odontoiatriche in Italia viene espletata da studi privati! Il S.S.N. impegnato nell’emergenza Coronavirus non riesce a rispondere alle richieste dei Cittadini se non in percentuale ridottissima;
-gli Odontoiatri già dai primi di marzo erogano, come precedentemente affermato, unicamente prestazioni indifferibili in ossequio alle raccomandazioni etiche e deontologiche impartite dagli Ordini provinciali e soprattutto dalle loro Coscienze;
-ciò che poteva essere rimandabile è stato rimandato e, ad oggi, la popolazione sollecita interventi improcrastinabili;
-riguardo il contagio Covid, nonostante la categorizzazione ad alto rischio, paradossalmente lo studio odontoiatrico, da sempre alle prese col contrasto infettivo (a riguardo vedasi gli stringenti manuali di autorizzazione sanitaria regionale), ha dovuto di poco rimodulare i propri modelli organizzativi e prevalentemente nell’area extra clinica, come il triage in accettazione e la distribuzione giornaliera dei Pazienti. La routine clinica è infatti già ricca di abitudini, attenzioni e protocolli appropriati a ridurre rischi infettivi di portata ben maggiore. A questo proposito appare utile ricordare che esistono sottobranche come ad esempio l’Ortodonzia (correzione delle malocclusioni), in cui il ricorso al tanto vituperato, e forse sopravvalutato, “aereosol” è piuttosto raro, ma che necessitano di controlli periodici e ravvicinati che, qualora ulteriormente inevasi, potrebbero determinare l’insuccesso della terapia applicata o dei benefici raggiunti fino al lockdown;
-in altre Regioni italiane, ben meno virtuose del Molise riguardo all’incidenza Covid, le rutinarie attività odontoiatriche (non solo le urgenze) sono state addirittura anticipate rispetto alla data del 4 maggio, riconoscendo ai Medici Odontoiatri la peculiare vocazione alla sicurezza infettiva.
Per queste considerazioni, che non sono le uniche e che saremmo in grado di implementare e meglio spiegare se coinvolti come istituzione, La invitiamo a rimodulare il provvedimento in oggetto dedicando a noi quelle attenzioni che richiede il ruolo di Pubblica Utilità assegnatoci dallo Stato.
Il Presidente Albo Odontoiatri dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della Provincia di Campobasso
Dott. Domenico Coloccia