Il movimento MoliseNostro, accogliendo l’appello all’unità di alcune formazioni civiche, ha ritenuto di appoggiare l’invito alla disponibilità per la candidatura a Presidente della Regione Molise del dott. Vincenzo Di Giacomo.
All’invito è seguito, come noto, la richiesta da parte del dott. Di Giacomo di ampia condivisione e di convergenza, anche trasversale, sulla sua candidatura da parte delle diverse forze politiche regionali.
Non essendosi realizzata tale condizione, poco prima del voto per le elezioni politiche, il dr. Di Giacomo ha pubblicamente reso noto la propria volontà di ritirare la disponibilità a candidarsi alla carica di Governatore del Molise.
All’esito del terremoto generato dal risultato delle elezioni politiche risulta evidente che i partiti tradizionali, riproponendo vecchi schemi per lo più frutto di accordi “sottobanco”, non comprendono e non riescono ad interpretare il desiderio di rinnovamento, partecipazione e cambiamento espresso dalla stragrande maggioranza dei cittadini.
Apprendiamo oggi infatti che, nonostante la rivoluzione generata dal voto del 4 marzo, gli esponenti dei partiti, raggruppati per lo più in liste composte dalla vecchia nomenclatura partitica e da consiglieri di centrosinistra oggi passati a destra per mero opportunismo politico, propongono – motu proprio – nuovamente la candidatura del dott. Di Giacomo.
La proposizione di tale candidatura con le modalità imposte dallo schieramento di centro-destra, pur riconoscendo l’alto profilo umano e istituzionale del candidato già a suo tempo da noi proposto alla carica di Governatore della Regione Molise, ha indebolito e svilito il senso civico della designazione e ha rimesso di fatto nelle mani dei partiti tradizionali la scelta del Presidente, con buona pace di ogni velleità di cambiamento nel solco civico.
MoliseNostro non si può prestare a questi tatticismi che sono stati già sonoramente bocciati da un voto di protesta che ha raggiunto livelli inimmaginabili.
Non può e non vuole che ciò accada.
In tale prospettiva richiede la costituzione immediata di un tavolo di confronto aperto a tutti i movimenti civici, alle associazioni, agli amministratori, ai cittadini e, più in generale, alla società civile per la scelta del miglior candidato Presidente.
Non ci resta, dunque, che rivolgere un appello a tutte le forze civiche e di impegno sociale che rifiutano le logiche della vecchia politica ed intendono porre un argine a questa misera deriva per tentare di risollevare le sorti della nostra regione.
Questo può avvenire solo con un metodo non imposto, ma condiviso e partecipato che, partendo da poche e qualificate linee programmatiche giunga alla individuazione della miglior classe dirigente in grado di realizzare idee e programmi per la rinascita del nostro territorio.