Il Presidente dell’Ance Molise, Cosmo Galasso, commenta positivamente la rapidità con cui il Presidente Toma ha proceduto a nominare i componenti della Giunta regionale.
“Apprezziamo la celerità con cui ci si sta muovendo: la situazione di grave difficoltà che vive l’economia regionale non consente tempi di attesa. Ora, bisogna procedere con speditezza all’assegnazione delle deleghe”.
L’edilizia, in particolare, dice Galasso, ha sofferto maggiormente gli effetti della crisi economica che ha colpito il territorio regionale.
“Il comparto delle costruzioni – afferma il Presidente dell’Ance Molise – è stato letteralmente falcidiato da un vero e proprio “tsunami” che dal 2008 ad oggi ha determinato la chiusura della metà delle aziende e la perdita d 5.000 operai su 8.600; il monte salari è calato del 56%, (da 62 a 27milioni di euro); i bandi di gara sono crollati e sono ferme sia l’edilizia residenziale che quella commerciale. E’ urgente una svolta per rilanciare concretamente l’edilizia che è il settore a più alta incidenza di manodopera, per cui la spesa in costruzioni è l’unica che assicura occupazione e garantisce che i salari si spendano sul territorio molisano”.
“In questo contesto – aggiunge Galasso – occorre assicurare maggiore coinvolgimento delle imprese edili locali nella procedure di affidamento, sia degli enti locali che delle strutture periferiche di quelli nazionali, nella piena legalità e correttezza, utilizzando le procedure semplificate ed accelerate previste per legge, tutelando anche il livello occupazionale nel rispetto delle normative vigenti, per fare dei lavori che si realizzeranno uno strumento vero di sviluppo economico del territorio. Tutelare le imprese locali nel rispetto delle regole significa non solo dare lavoro ad aziende sane, garantire occupazione e far restare ricchezza sul territorio ma anche avere la garanzia che le opere oggetto d’appalto siano realizzate a regola d’arte e nei tempi prestabiliti, perché ne va del buon nome e dell’onorabilità delle aziende che in quel territorio vivono e lavorano”.