Oggi, più che mai, è necessario ricostruire una politica di responsabilità che non potrà essere realizzata integralmente ed efficacemente senza un contesto ricettivo di riferimento, senza quella ‘maturità sociale’ che rappresenta la condizione sine qua non per riedificare la nostra società”. Parola di Carlo Costalli, presidente del Movimento cristiano lavoratori che, nei giorni scorsi, ha visto a Senigallia circa 500 quadri dirigenti riuniti per ascoltare interventi trasversali offerti da ospiti di spessore sul tema: “Dai diritti alla responsabilità. All’evento ha partecipato anche una nutrita delegazione del Molise
Un nuovo futuro per il Paese ”Le conclusioni del Seminario Mcl, a Senigallia, prendono alla lettera il titolo “Dai diritti alla responsabilità”. Al termine del Seminario che ha riunito 500 esponenti del Mcl e della discussione con il giornalista Alessandro Barbano, il professor Mario Taccolini, prorettore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore,il giornalista Domenico Delle Foglie e Stefania Garassini, docente di Editoria Multimediale all’Università Cattolica del Sacro Cuore, il presidente del Mcl Carlo Costalli ha dichiarato infatti che «è arrivato il momento di impegnarci seriamente affinché la democrazia dei peggiori possa essere scalzata da una democrazia dei migliori, in grado di riconoscere le differenze finora negate in nome dell’egualitarismo che tanti danni ha provocato al nostro Paese».
In una fase «così difficile della nostra storia civile, per molti aspetti anche pericolosa», i cattolici sono chiamati secondo il leader del Mcl a «riscrivere la storia attuale del nostro Paese partendo da una nuova cultura civile, da quei valori condivisi che hanno da sempre accompagnato lo sviluppo della civiltà. Noi, come cattolici, non possiamo esimerci dall’indicare un percorso da cui ripartire con un impegno concreto e costante. E anche i corpi intermedi devono assumersi le loro responsabilità, incrementare il confronto e la partecipazione.
Negli ultimi anni hanno subito un organico progetto di destrutturazione, ma occorre invertire questa rotta e riconoscerne l’importanza perché da sempre rappresentano un valore aggiunto per la democrazia e per il bene comune dell’Italia ed un prezioso collante per la società. E, se riformati, possono svolgere un ruolo importante per il futuro del nostro Paese».