“Uncem è pronta a lavorare, a fianco dei Comuni montani, per un migliore accesso alla terra, per evitare che le frammentazioni delle superfici incidano sui valori e sulla competitività delle imprese agricole e zootecniche. Che stanno diminuendo come diminuisce la superficie agricola. Il convegno di sabato scorso a Capracotta ha fatto luce su questa emergenza nazionale. Uncem ha sempre sostenuto che serve una ricomposizione fondiaria a livello di Paese. Difficilmente questo tema è e sarà nell’agenda politica.
Eppure noi crediamo in percorsi ‘dal basso’ che vedono i Comuni agire costituendo le ‘Associazioni fondiarie’, che superano la parcellizzazione aumentando le superfici agricole unendo più pezzi di terra, anche micro. Anche i silenti di cui non si conoscono i proprietari, la cosiddetta proprietà assenteista.
L’abbandono, per imprese e pastori, è un problema serissimo. Lo è anche per i Comuni, al pari dell’utilizzo eccessivo del suolo. Uncem ha sempre fatto proposte efficaci, come le Associazioni Fondiarie, appunto. Ora anche il Molise deve guidare un percorso, come in Piemonte ad esempio, che tocchi tutto l’Appennino, che faccia da apripista. Uncem e i Comuni montani molisani ci sono. Capracotta non si tira indietro e lavora su Associazioni fondiarie e altri strumenti che possano modificare e migliorare la Politica Agricola comunitaria, dal 2028. Ci lavoriamo da subito, come detto al G7 di Ortigia e a Terra Madre a Torino”.
Lo affermano Candido Paglione , Presidente Uncem Molise, e Marco Bussone , Presidente nazionale Uncem.