In occasione del 68° anniversario della tragedia di Marcinelle, che vide lo scoppio di alcune gallerie della miniera di carbone di Bois du Cazier in Belgio, e della XXIII Giornata nazionale del sacrificio del lavoro italiano nel mondo, il Presidente del Consiglio regionale, Quintino Pallante, ha dichiarato:
Questo 68° anniversario ammonisce e impegna tutti a riflettere su quanta strada si è percorsa fino ad oggi e soprattutto su quanta ne dobbiamo ancora compiere per arrivare a dar vita ad iniziative che, sia in campo internazionale che nazionale, le istituzioni, il mondo delle imprese, le organizzazioni dei lavoratori e la società in generale devono unitamente porre in essere per costruire una cultura diffusa e strutturata della sicurezza per ogni posto di lavoro. In questi giorni sono stati diffusi i dati relativi al primo semestre del 2024 dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente Vega Engineering di Mestre. che indicano in 469 le vittime del lavoro in Italia, di queste una è molisana. Dati che registrano un aumento rispetto al 2023 del 4,2%. Questi numeri così pesanti, purtroppo relativi ad uno dei paesi più industrializzati del mondo, ad una delle democrazie con una legislazione del lavoro strutturata ed in evoluzione, ed in un contesto sociale, come quello italiano, sensibile ai temi della sicurezza, fanno riflettere su ciò che accade, non solo in Italia e in Molise, ma in tante altre realtà del Sudamerica, dell’Africa e dell’Asia. In tanti paesi, infatti, i dati delle strutture competenti dell’ONU raccontano di orari di lavoro disumani, di sfruttamento di bambini e di condizioni di sicurezza addirittura, in alcuni casi, totalmente insufficienti o inesistenti rispetto ai pericoli che si possono correre svolgendo le mansioni assegnate. Alcuni di questi lavoratori costretti ad operare senza diritti e in condizioni di notevole pericolo, sono di origine italiana.
Allora dal ricordo del sacrificio delle vittime di quella miniera nel Belgio in cui persero la vita tanti italiani ed alcuni molisani, dobbiamo trarre la forza politica, culturale ed operativa per adeguare, come si sta facendo a livello nazionale, in modo opportuno la nostra legislazione sulla sicurezza, per attivare maggiori controlli, per sostenere le imprese nell’investire sempre maggiori risorse in sicurezza e prevenzione e per garantire ad ogni lavoratore la protezione adeguata da pericoli di vario genere che lo possano minacciare nell’esercizio delle proprie funzioni.