«Cinquantotto anni fa, dopo un iter lungo e complesso, con la promulgazione della legge costituzionale n. 3 del 27 dicembre 1963, si modificarono gli articoli 131 e 57 della Costituzione e venne istituita la Regione Molise. Al nostro territorio, fino ad allora legato agli Abruzzi, fu riconosciuta l’autonomia. Due anni dopo, a seguito della legge 13 luglio 1965, n. 883, iniziò quel processo di istituzione di uffici e organi regionali dello Stato nel nostro territorio. Si erano gettate le basi per un percorso istituzionale e amministrativo, del tutto innovativo rispetto al passato, finalizzato all’attuazione dell’autonomia reale e concreta della regione.
Oggi è opportuno fare una riflessione ad ampio raggio sul regionalismo, ragionare su cosa abbia rappresentato per l’emancipazione del territorio, interrogarci su cosa non abbia funzionato e sulle criticità del sistema, individuarne in prospettiva il nuovo perimetro.
L’autonomia è, innanzitutto, una condizione naturale, oltre che giuridica, che poggia su una comunanza di carattere storico, sociale, economico, linguistico, immateriale. Per una piccola terra come la nostra, ha significato crescita in termini socio-economici e culturali.
La domanda che dobbiamo porci è come contribuire al mantenimento dell’autonomia, al di là di quello che è un diritto spettante.
A tal riguardo, riteniamo vada varata una nuova stagione i cui cardini siano lo snellimento della burocrazia, la rapida erogazione dei fondi pubblici una volta assegnati alle imprese, la formazione professionale continua dei dipendenti pubblici, la maggiore attribuzione della quota di fondo perequativo non attribuito esclusivamente su parametri demografici.
Come pure sono necessari una maggiore integrazione tra Nord e Sud, il rilancio degli investimenti, l’accelerazione sul fronte delle infrastrutture. È, poi, centrale sviluppare ragionamenti su una migliore articolazione del rapporto tra Stato e Regioni e sul rafforzamento delle intese tra le Regioni.
Altro punto nodale è quello relativo allo spopolamento delle aree interne e al calo demografico. È di questi giorni la notizia che anche il 2020 ha rappresentato un anno difficile per i numeri relativi alla popolazione residente in regione. È un trend difficile da invertire, soprattutto quando gli elementi di crisi si moltiplicano e si amplificano a vicenda, ma è in questi momenti che si rende necessario intervenire in modo più incisivo, potenziando il quadro degli strumenti, dei servizi e delle opportunità.
Il governo del territorio, la tutela ambientale, la possibilità di lavorare e vivere dignitosamente anche nelle aree più interne della regione, garantendo, al contempo, l’accessibilità materiale e immateriale alle stesse, il supporto alle imprese che nel territorio regionale hanno investito e continuano a credere, il sostegno alla ricca rete di iniziative che sono cresciute in maniera esponenziale nel vasto e sfaccettato ambito turistico regionale: sono tutti elementi della stessa vision, che pone al centro, quale focus dell’azione regionale, un modello di sviluppo in grado di dare risposte ai cittadini, a quelli che qui sono nati e che qui vivono, a quelli che sono andati via ma che tornerebbero volentieri, a quelli che in regione studiano o lavorano e che un giorno sceglieranno di restare qui a vivere, ai turisti che in Molise vengono per qualche giorno e che decidono, poi, di tornare perché hanno fatto “una bella scoperta”.
Il futuro va nella direzione di un modello strategico che rafforzi azioni di collaborazione e cooperazione interregionali, che è cosa ben diversa dal macroregionalismo. Grazie agli accordi transregionali, reputiamo sia possibile pensare a uno sviluppo economico, produttivo e infrastrutturale che rilanci i rispettivi territori, pur tutelandone l’autonomia. Noi ci stiamo lavorando da tempo. Con Puglia, Abruzzo e Marche abbiamo attivato diverse iniziative comuni.
Anche la mozione, votata all’unanimità lo scorso 21 dicembre dal Consiglio regionale, ci incoraggia a proseguire nel percorso intrapreso.
Continuiamo, tutti insieme, a lavorare per tutelare l’autonomia del Molise».
L’intervento del presidente Toma in occasione del 58° anniversario dell’istituzione della Regione Molise.