Riportiamo l’intervento del presidente Frattura, pronunciato oggi in aula a conclusione dei lavori del consiglio regionale dedicati ai cinquant’anni dell’Istituzione della Regione Molise:
“Cinquant’anni di storia, cinquant’anni di futuro? Il nostro sguardo sul domani è l’augurio più bello che possiamo scambiarci. L’augurio più giusto per riflettere e comprendere la storia della nostra Autonomia, l’augurio migliore per guardare avanti.Il futuro, la prospettiva del Molise e dei Molisani.Apriamoci al futuro con il sorriso della speranza. Con l’emozione, tutta particolare per chi, come noi adesso, ha avuto l’onore di amministrare e governare la nostra Regione. Avanti così, con l’entusiasmo misto alla consapevolezza morale e politica di ritrovarci al timone della nave MOLISE. La voglia di fare, di alzare l’asticella, gli obiettivi del primo giorno di questa nostra avventura, tutto questo letto e ritrovato stamani nelle dichiarazioni programmatiche del primo presidente della Regione, Carlo Vitale.
E come allora, ancora oggi, di nuovo tutti uniti per la difesa comune di un’eredità minacciata da forbici istituzionali, da problemi e ostacoli. Siamo qua a dimostrare che l’Istituzione della Regione Molise non è stato un passo sbagliato o azzardato. È la nostra storia ed è una storia importante. Una storia che ci appartiene. Appartiene a chi ne è stato protagonista allora, appartiene a chi la vive adesso. Appartiene a tutte le forze politiche e sociali, all’impegno congiunto di tutti i partiti protagonisti allora, la Dc, il Pci, il Psi. Tutti.Questo compleanno lo dedichiamo a chi è nato molisano e conosce soltanto questa dimensione. Lo dedichiamo a chi è sfiduciato, a chi non ha più un valido motivo per alzarsi la mattina, a chi si alza la mattina e ha la forza e la voglia di donare il suo tempo agli altri. Lo dedichiamo a chi non trova nel suo Molise risposte e riscatto. Lo dedichiamo alla serenità familiare messa a rischio dalle certezze all’improvviso diventate incertezze. Lo dedichiamo a chi ha i capelli bianchi e sulle spalle tutti gli acciacchi del tempo e soffre perché non riconosce attorno a sé per i suoi figli e i suoi nipoti le stesse occasioni offerte alla sua giovinezza. Lo dedichiamo al lavoro, il solo motore della crescita e dello sviluppo sociale.Ancora lo offriamo, questo nostro compleanno, a chi non conosce fino in fondo il significato della conquista costituzionale di 50 anni fa. Raccontiamo ai nostri ragazzi il percorso di tutte le battaglie sociali e politiche, che hanno avuto la voce, la passione, il nome di uomini seri e onesti, che tanto hanno dato alla nostra Regione e che non sono più in mezzo a noi. Che sia la festa dell’abbraccio di tutte le generazioni.La storia dei cinquant’anni di Autonomia cade in anni difficili, in anni e giorni di contestazioni e contrapposizioni tra Istituzioni e Cittadini. Non è un fatto nuovo, certo, ma di sicuro rinnovato, affollato, teso e nervoso. Non raccoglierne il significato è un errore imperdonabile. Ma raccoglierlo o enfatizzarlo nell’abusato e scontato solco dell’antipolitica è uno sbaglio ancora più grave, non rispettoso del ruolo che i Cittadini hanno voluto affidarci.Siamo qui ad assumerci tutte le responsabilità che ci vengono imputate come amministratori, con senso di responsabilità, ma con la coscienza pulita di chi ci prova a costruire qualcosa di buono. Opportunità per tutti, per i giovani come per gli anziani, per quelli di mezz’età, per le donne e per i deboli, per chi sta ai margini: è il sogno che coltiviamo e che guida le nostre scelte.Andiamo avanti a piccoli passi in un mondo che dice che non abbiamo ragione di esistere. Troppo piccoli, troppo pochi. È un pregiudizio sbagliato: lo dimostreremo. Le difficoltà non sono poche. Sono economiche, finanziarie, strutturali e anche, per taluni aspetti, etiche.Ci muoviamo per una pubblica amministrazione aperta, efficiente e trasparente.Il lavoro resta la priorità. Senza lavoro, il Molise muore con i suoi talenti migliori che vanno via. Come muore, se non dà spazio e possibilità di espressione ai talenti che scelgono di restare. Ci muoviamo per il merito e la competenza, per la scuola, la formazione integrata, l’Università del Molise per il Molise.Ricalchiamo il buon esempio. L’esempio di tanti, donne e uomini, che ogni mattina si alzano e vanno a scuola, in azienda, in ufficio, sul cantiere o restano a casa. Faticano, si sconfortano e a volte nemmeno si interrogano sul loro stato, nella convinzione che quello che hanno sia già una fortuna.Impariamo dalle donne, preziose figure della nostra società. Dalle donne, dalla loro forza troppo spesso chiusa in casa come esclusivo conforto per figli disabili, mariti cassintegrati, compagni esodati, per genitori non più autosufficienti, prendiamo il coraggio per fare di più di quello che ci è richiesto.Facciamo che tutti, gli ultimi e i sofferenti, le aziende e i lavoratori, sentano questa Istituzione vicina, capace di rappresentare e assistere i bisogni più diffusi. Quelli dei tanti, dei troppi che non hanno voce.Facciamo vedere all’Italia che la solidarietà che corre silenziosa, perché spontanea e naturale, nelle strade dei nostri borghi è un “sistema”. Il SISTEMA MOLISE, la Regione del buon esempio. Dei tagli agli sprechi e ai costi della politica. Della ripresa fatta bene. Così piccoli e così pochi possiamo e dobbiamo farcela. Possiamo e dobbiamo essere noi l’esempio virtuoso. Resistiamo perché ci crediamo.Cinquant’anni non sono di passato, sono tutti di futuro, non solo perché “la storia siamo noi”, come spesso cantiamo, ma perché questo si aspettano tutti i molisani. Molisani di ieri, oggi e domani”.
Paolo di Laura FratturaPresidente della Regione Molise