Digitalizzazione degli appalti e contratti pubblici, Paglione: “Penalizzati i territori più deboli”

Candido Paglione (Presidente Uncem Molise): “le nuove regole previste dall’ANAC sulla digitalizzazione di tutti i contratti di appalto o concessione, anche per piccoli importi, penalizzano i territori più deboli, come quelli montani e delle aree interne, e favoriscono l’ulteriore spopolamento dei piccoli comuni. Gli smart cig (i codici identificativi di gara semplificati) vanno reintrodotti subito”.

A partire dallo scorso 2 gennaio 2024 ha preso il via la digitalizzazione dell’intero ciclo degli appalti e dei contratti pubblici, così come previsto nella delibera ANAC n. 582 del 13 dicembre 2023. In pratica, la digitalizzazione adesso si applica a tutti i contratti sottoposti alla disciplina del Codice, ossia contratti di appalto o concessione, di qualunque importo, sia nei settori ordinari che in quelli speciali. Viene così modificato completamente il sistema dei Cig (Codice identificativo di gara), con la soppressione dei cosiddetti “smart cig” (Cig semplificati) che rappresentano in pratica il 90% dei Cig nei piccoli comuni, cioè praticamente tutti, ad eccezione delle opere pubbliche. In questo modo è stato eliminato un sistema veloce e di facile utilizzazione.

L’Uncem (Unione Nazionale dei Comuni ed Enti Montani) – dice il sindaco di Capracotta – ritiene che sia stato inopportuno modificare le procedure fin qui utilizzate, perché si tratta, di fatto, di precludere la possibilità di fare gli acquisti nei piccoli esercizi commerciali di vicinato e montani. Obbligare, infatti, ditte artigianali o individuali oppure i negozietti di paese ad aderire a piattaforme telematiche per incarichi di poche centinaia di Euro è un’autentica follia. Così si penalizzano i territori più deboli, come quelli montani e delle aree interne, complicando ulteriormente la burocrazia e favorendo ancora di più il processo di spopolamento dei piccoli comuni”.

Abbiamo bisogno di semplificare e non di complicare ulteriormente le cose. Per questo – conclude Paglione Uncem ha chiesto ad Anac e al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti di abolire il Cig almeno per gli acquisti di beni e servizi fino a 5000 euro”.

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