Da sabato 5 aprile l’intero Molise è in fibrillazione per l’annuncio della visita di Papa Francesco nel mese di luglio. Dopo la notizia che le riflessioni della via Crucis al Colosseo quest’anno saranno redatte da Monsignor Bregantini, che ha scelto come tema “Volto di Cristo, volto dell’uomo”, un altro evento, che per i cattolici molisani e non solo, ha dello straordinario. Proprio il presule questa mattina, presso l’ufficio della Curia Arcivescovile ha ricevuto i giornalisti, pacato e cordiale ma evidentemente emozionato. Al momento la visita papale non ha ancora un itinerario ben delineato, sicuramente toccherà il capoluogo e la seconda provincia molisana Isernia. L’attesa di poter vedere o almeno sentire la voce di Papa Francesco contribuisce quantomeno a rinnovare una speranza, soprattutto per chi è in sofferenza.
I tanti problemi del Molise non potranno essere risolti, ma quanto vale un messaggio di speranza, di fiducia, di coraggio nel non arrendersi? L’evangelii Gaudium è un’esortazione apostolica con cui Papa Francesco si rivolge a tutti per diventare evangelizzatori nel mondo attuale, il Santo Padre” allarga la Chiesa verso le periferie del mondo”, parla di una Chiesa in uscita ” andare incontro, cercare i lontani e arrivare agli incroci delle strade per invitare gli esclusi”. In un momento di crisi come quello attuale, dove le problematiche e le sofferenze il più delle volte allontanano e deprimono, la visita alla nostra piccola regione appare come un “piccolo” miracolo, quasi come una risposta positiva alle richieste dei fedeli.
Monsignor Bregantini una notizia come questa ha suscitato anche per lei sicuramente molta emozione.
” Si la notizia ha prodotto molta emozione. La decisione è stata maturata rapidamente, Papa Francesco sapete è deciso, concreto, ha raccolto l’invito che tre anni fa feci a Papa Benedetto XVI, che fu congelato, per la precaria situazione di salute. Questa scelta, pensiamo, si inserisce nella logica delle “chiese di periferia” di cui parla nell’Evangelii Gaudium, per Papa Francesco la periferia diventa centro ed il centro periferia. Siamo stati scelti, noi abbiamo chiesto ma il Santo Padre ha scelto noi. Io in questa scelta vedo la bellezza di tre cose: la continuità tra i due papati, il nostro invito quindi l’attesa, la decisione e la scelta di Papa Francesco. “.
Una visita che si preannuncia già come evento per la nostra regione.
“ Si un evento molto atteso, ci attende anche un compito importante, una organizzazione adeguata, oggi non posso dire altro, dovremmo costruire un progetto ed un programma adeguato”.
Il Molise ha accolto questa notizia ed è in fibrillazione, quale è il messaggio che si racchiude dietro questo, seppur breve, viaggio.
“ Intanto un messaggio di vicinanza, di empatia, un messaggio attenzione all’Italia minore, di cui è intessuta la municipalità di molte realtà, alle zone rurali. Credo che dovremmo evidenziare l’aspetto rurale che dovrà emergere da questa visita, il mondo della gente umile e semplice ( come umile e semplice si è dimostrato fin dalla sue elezione Papa Francesco ndr). L’elemento spirituale sarà quello di sentirsi confermati nella fede, che oggi è l’esperienza più importante, se c’è la fede c’è anche la speranza per il futuro, chi ha speranza investe, chi investe da lavoro. Non pensate alla fede come un mero elemento ecclesiastico, ma consideratela la porta aperta alla speranza, soprattutto per i giovani. Più una comunità ha fede più riesce a progettare, meno fede ha più si rassegna. Credo che Papa Francesco ci spingerà a questo, ad avere forza, coraggio e speranza nel futuro per creare forza lavoro, ma il tutto deve nascere dalla forza intima ed interiore della forza della fede “.
Monsignore oggi cade anche l’anniversario della sua consacrazione vescovile, che celebrerà domani in Cattedrale, vent’anni da vescovo segnati da perseveranza ed umiltà.
” Festeggerò un anniversario importante, vent’anni come pastore, sembra lontano quel 7 aprile del 1994, con la presenza della figura deolcissima ed inaspettata del Cardinale Bassetti. Ricordo quel giorno come un giorno memorabile che riassumo con tre particolari: la nomina a vescovo, giuntami per grazia inaspettata che rappresentava per me una salita non di gradi o di meriti, ma di amore a Dio e alla mia gente. La presenza della mia famiglia, di mamma Albina, di mio fratello Piero e della moglie Margherita, che mi sono sempre stati fedelmente vicini e premurosi. La presenza della Congregazione Stimmatina che mi ha formato, queste le mie ricchezze e il sostegno di cui avevo bisogno per abbandonarmi a questa chiamata. Ci sono amori che non invecchiano mai, quelli nutriti alla fonte della passione. Gli anni come pastore in Calabria , a Locri, hanno forgiato il mio animo, ho toccato con mano l’infinita bellezza di una terra e i drammi pungenti di un popolo che ha bisogno di essere amato e orientato. In Molise, dal 2008, faccio esperienza dell’amenità delle colline e di un popolo sano, insidiato da nuovi scogli morali. Da qui ho assunto il ruolo di “sentinella” che scruta nella notte”.
Il ventennale dell’episcopato, la’nnuncio della visita del Papa, la redazione delle riflessioni della Via Crucis, tre venti importanti.
” Tre eventi che miracolosamente sono confluiti in queste giornate. Ma è un regalo non solo per me, ma per il Molise. La scelta non è su di me, ma per questa regione e per questo stile di vivere la nostra quotidianità. Papa Francesco ha intuito la nostra forza, il valore di questa terra e lo ha voluto premiare”.
Monsignor Bregantini è impegnato ora ad organizzare e progettare questo evento, in un compito così importante saprà valorizzare questa terra e le sue peculiarità rurali, la semplicità e l’umiltà del popolo molisano. C’è ancora un evento che l’arcivescovo sta portando avanti nelle diocesi, la visita pastorale, che lo avvicina alla quotidianità, a conoscere le reali difficoltà che la gente sta attraversando, quindi quell’ avvicinarsi, quel cercare gli ultimi, che sarà poi reso solenne da Papa Francesco.
Mariateresa Di Lallo