Ennesimo “rimpasto” di Giunta comunale per il sindaco Gino Di Bartolomeo, ormai arrivato alle battute finali del mandato elettorale. Dopo le dimissioni dell’Assessore Nicola Gesualdo l’espulsione dell’assessore Nicola Cefaratti, che in realtà stava pensando già da tempo alle dimissioni. Abbiamo incontrato l’ex Assessore per avere la sua visione dei fatti e per un’ampia veduta sulla situazione politica pre – elezioni.
Ingegnere la lettera del Sindaco Di Bartolomeo non è stata una sorpresa, anche perchè ultimamente la prospettiva politica non aveva più convergenza di vedute.
“Vorrei sottolineare proprio questo aspetto, i rapporti politici si sono incrinati. Mentre io sono un convinto sostenitore delle primarie il Sindaco invece è un convinto sostenitore del metodo della candidatura non condivisa con la base, questo ha creato la divergenza di vedute politiche. In tempi non sospetti ho anche detto al sindaco che nel momento in cui la coalizione di centro destra avesse espresso una candidatura unica, convinta, condivisa sul suo nome, la sua riproposizione poteva essere presa in considerazione. Ma con un centro destra che si sta presentando spezzettato, non si ha nemmeno la certezza di chi veramente lo appoggi, non dimentichiamo anche il commissariamento di Forza Italia con la nomina a commissario di una persona che non conosce il nostro territorio, tutto ciò ha contribuito ad alimentare una confusione totale tanto da farmi pensare che la ricandidatura del sindaco uscente fosse sempre più lontana”.
Per cui quale è stata la sua proposta?
“La ricandidatura dell’attuale sindaco doveva avvenire o per la convergenza di tutto il centro destra o attraverso la rilegittimazione con la scelta dei cittadini alle primarie. Non si è avuta nessuna delle due soluzioni. La cosa più grave è che l’area moderata ha perso una grande opportunità, tutte le spinte civiche che vedevano di buon occhio un rinnovamento sarebbero scese in campo con le primarie per un confronto sincero, si mi sarei candidato alle primarie con altre persone, ad esempio con l’avvocato Colucci che oggi s candiderà alle primarie del centro sinistra ma ha dialogato anche con l’area moderata, insomma un’opportunità persa che per una volta il centro destra poteva usare per confrontarsi nella città capoluogo“.
Quale è la prospettiva futura?
“Credo che ci sarà una frammentazione dell’area dei moderati, mi dispiace il fatto che non si è colta la bontà dell’ idea delle primarie civiche, non di centro destra, si sarebbe dato spazio alla società civile ed ai movimenti, oggi si cerca di fuggire dai partiti proprio perchè manca la chiarezza e non si condividono più le scelte”.
Lei comunque stava pensando alle dimissioni ma ha qualcosa da obiettare alle motivazioni del sindaco per la sua fuoriuscita dalla Giunta?
“Si io e Nicola Gesualdo, anche se con modalità diverse siamo stati rimpiazzati, ma ciò che mi fa pensare è l’assoluta infondatezza delle motivazioni che il Sindaco ha scritto sul decreto di revoca, la storia dimostrerà i fatti, di tutto ciò che ho realizzato. Le deleghe assegnatemi nel tema ambientale, della scurezza delle scuole, non certo solo per merito mio, ma sono i settori sui quali sono evidenti i risultati che avranno anche una ripercussione in futuro, grazie ai finanziamenti regionali ottenuti, progetti approvati e condivisi con il Conai per la raccolta differenziata, la strategia di adeguamento sismico sulle scuole che richiederà ancora altri anni, però credere che su questi temi sia una barzelletta venirmi ad accusare di mancanza di raggiungimento degli obiettivi, è una offesa alla mia intelligenza, a quella dei cittadini e a quella del mio elettorato. E con questo chiudo il discorso sull’avvicendamento degli assessori”.
Lei ha dichiarato che il suo impegno politico sarebbe continuato. Lo conferma?
“Per quello che mi riguarda sarà una campagna elettorale volta alla individuazione alla possibilità di aggregare il meglio e il buono che c’è in città per cercare di fare una proposta politica da ci devono emergere due condizioni, che non sono emerse in questi anni, una squadra che deve governare in maniera coesa e un’azione di coordinamento del Sindaco di guida e non per deviare le scelte degli assessori. Ancora credo ci sia bisogno di una visione nuova in prospettiva del futuro di questa città, mi auguro che chiunque sarà il prossimo sindaco abbia questa visione di insieme di chi capisce che gli enti locali vanno amministrati con spirito e metodo diverso d quello che si è fatto negli anni scorsi, comprese le passate amministrazioni. Si la situazione che stiamo attraversando è difficile, i problemi ci sono ma le vedo come sfide da cogliere e superare. ‘è necessità di non isolare la città ma pensare a delle interazioni tra pubblico e privato, tra enti differenti, parliamo pur sempre di un capoluogo di regione.Personalmente cercherò di contribuire ad individuare una squadra che possa in questi termini gestire la città. Questi cinque anni per me sono stati anni di esperienza politica, amministrativa ed anche umana, grazie anche al rapporto con il sindaco, ma il mio disegno di sviluppo della città era evidentemente diverso da quello del sindaco “.
Questa amministrazione ha visto molte avvisaglie di criticità, anche se la maggioranza a Palazzo San Giorgio ha sempre continuato a manifestare la fiducia al sindaco. Perchè?
“Sarebbe interessante capire quanti consiglieri comunali appoggeranno concretamente il sindaco, per misurare il livello di compattezza di una maggioranza bisogna parlare con i Consiglieri. Il sistema elettorale nelle città come Campobasso impone agli assessori le dimissioni da Consigliere, noi assessori defenestrati non siamo più nemmeno consiglieri, non mi sono dimesso, anche se ci pensavo da mesi, perchè volevo portare a termine l’impegno preso e datomi dagli elettori, io le responsabilità le ho sempre prese a pieno. Questo sistema elettorale indebolisce la figura dell’assessore, il cui mandato è nelle mani del sindaco, lavorare per la città vuole dire anche lavorare per la fiducia al sindaco, in effetti sarei curioso di sapere quanti consiglieri uscenti di maggioranza si ricandideranno con Di Bartolomeo”.
Un’ultima domanda oggi Nicola Cefaratti chi vede come futuro sindaco di Campobasso?
“Non ho un nome, ribadisco credo che il primo cittadino della città dovrebbe essere legittimato dalle primarie, un modello unico vero per poter dare ai cittadini lo strumento per poter scegliere il proprio sindaco. Il candidato dovrebbe proporre un programma serio e concreto, a Campobasso si sta perdendo tempo, per correre dietro alle primarie si o no, a Di Bartolomeo si o no. Spero, anche con un pò di invidia nei confronti del centro sinistra che dalle loro primarie si inizi a parlare di candidati e programmi per questa città”.