Bibiana Chierchia, insegnante, ha anticipato tutti, annunciando la candidatura alle primarie del centrosinistra, per la scelta del candidato sindaco di Campobasso che, dopo vari rinvii, sono state fissate a domenica 6 aprile. Bibiana Chierchia è anche l’unica donna candidata alle primarie sia a Campobasso che a Termoli. Sentiamo proprio dalla candidata le motivazioni che l’hanno spinta a scendere in campo.
Professoressa Chierchia questa è la sua prima esperienza politica che affronta?
“Si, prima esperienza politica come candidata in assoluto, ma nella precedente tornata elettorale per il comune di Campobasso ero stata parte attiva di un movimento civico”.
Lei è tesserata a qualche partito o è scesa in campo da indipendente?
“ La mia è una candidatura indipendente che mira a raccogliere tutto il consenso possibile in modo trasversale sia all’interno dei partiti sia all’interno dell’elettorato del centro sinistra. Ho raccolto, con gratitudine, il sostegno di SEL e del Comitato Civati per il Molise, così come miro a raccogliere altre condivisioni da partiti e movimenti, ma io non ho mai avuto tessere l’unica tessera è quella della CGIl da cui sono iscritta da tempo”.
Quali i valori che l’hanno spinta a candidarsi?
“ I valori sono quelli che caratterizzano il centro sinistra, valori della solidarietà del sociale e della cultura. L’idea che il bene comune sia quello dell’interesse di tutti indistintamente”.
Affronterà le primarie, insieme a sei candidati, è comunque l’unica donna sia a Campobasso che a Termoli . Rispetto alla polemica sulle “quote rosa”, cosa pensa in merito, serve una legge per dare il diritto alle donne di scendere in politica?
” Non c’è bisogno di una legge, c’è bisogno di una rivoluzione culturale, di una rivoluzione di una mentalità che sicuramente ancora stenta ad affermarsi, anche nella nostra regione in particolare, c’è bisogno di consapevolezza da parte dei cittadini e delle cittadine, anche per questo la mia sta diventando una candidatura di genere, e non era nata per questo, dimostra che bisogna fare moltissimi passi avanti. Rilevare il dato di una donna su tredici, sommando il numero dei candidati di Campobasso con quelli di Termoli,fa capire che c’è qualcosa di profondo ancora da scardinare nella realtà di questa regione. Io con sorpresa ho raccolto, nelle iniziative che ho messo in campo dal 2 marzo, dal giorno in cui ho iniziato a raccogliere le firme in maniera trasparente, l’identificazione delle donne nella mia candidatura, lo stupore delle donne che mi conoscono e di chi non mi conosce, per la disponibilità di mettere a servizio della politica il mio tempo e parte della mia vita, e con altrettanto stupore anche la considerazione << è ora che ci sia una donna sindaco in questa città>> . La candidatura di genere è determinata da una mentalità ancora chiusa sia per una parte di elettorato ma anche all’interno degli stessi partiti”.
Campobasso, negli ultimi tempi è vista come Città capoluogo di nome ma non di fatto, perchè non offre quei servizi utili all’utenza sia cittadini che extra cittadina. Lei da dove inizierebbe a lavorare?
” Come ho già dichiarato inizierei sicuramente dal centro storico, il borgo è il cuore della città, sia per i residenti che per gli abitanti della regione Molise. Come tale deve tornare a essere il centro della vita sociale ed economica di Campobasso. Inizierei con delle politiche di sostenibilità della città, dal rivedere tutto il discorso sulla viabilità, da una risistemazione dell’urbanistica. La città capoluogo deve essere una città che fa rete partendo dai servizi sociali, dai servizi alle imprese, con un occhio allo sviluppo economico e commerciale, e ovviamente per fare tutto questo facilitare l’accesso ai fondi europei. R Penso che bisognerebbe anche rivalorizzare quello che abbiamo, ad esempio penso al mercato coperto. Bisogna riportare in questi luoghi le attività produttive e le associazioni. Il Comune deve fare rete e interfacciarsi con tutte le associazioni che esistono sul territorio, che in questi anni sono state importanti”.
Quali devono essere le competenze di un sindaco, in questo caso di una città capoluogo di regione? Oggi le sembra che il ruolo istituzionale di un primo cittadino sia sminuito?
“Le competenze che devono essere in mano al sindaco sono importanti, si va dall’edilizia scolastica, alla viabilità, ai servizi sociali, competenze che rischiano di rimanere imbrigliate rispetto all’aspetto finanziario – economico del cosiddetto Patto di Stabilità. Anche la direzione che stanno prendendo le politiche nazionali con la possibilità di allentare il Patto in nome anche dei cofinanziamenti della Comunità Europea, ossia di tutte quelle iniziative che sono cofinanziate, ebbene dai fondi della Comunità Europea e quelli comunali credo sia la strada perchè un’amministrazione comunale possa fare seguito a scelte politiche con una copertura finanziaria adeguata. Non credo che il ruolo del sindaco sia sminuito anche a fronte della prossima riforma delle Province che determinerà ‘istituzione di un dialogo proprio tra sindaci e Regione. Fondamentalmente è importante che il nuovo sindaco di Campobasso si presenti con una squadra credibile, in modo che lei o lui, siano in grado di gestire la cosa pubblica seguendo la linea politica che presenta nel programma di governo”.
Un cruccio della regione ma anche della icttà capoluogo è quella non investire su cultura e turismo e non valorizzare le bellezze artistico – archeologiche. Concorda?
“La prima cosa che è mancata rispetto al settore del turismo e della cultura, che sono punti fondamentali del mio programma, è stata l’incapacità di fare rete sia tra i comuni che tra le istituzioni presenti in regione. E’ mancata anche la consapevolezza di un patrimonio importante che merita la vetrina nazionale. Sicuramente non si è stati capaci di adottare tutti i possibili fondi e progetti europei che su cultura e turismo esistono. Il Forum su Cultura e Turismo che si è tenuto in autunno in Molise, e di cui ho coordinato una delle giornate, è stato un momento importante per fare sintesi sui settori. Il nuovo sindaco di Campobasso sicuramente dovrà fare il possibile mettendosi in rete da una ricerca adeguata di fondi europei per una promozione del territorio comunale e limitrofo, e fare delle iniziative culturali che possono ruotare intorno al Festival dei Misteri ma con un’estensione delle manifestazioni a respiro nazionale sull’intero anno per far conoscere la nostra città e il nostro territorio al di fuori dei confini regionali”.
Tornando al voto, non si può prescindere dal fatto che i cittadini hanno perso fiducia sia nella politica che nel voto. Lei cosa pensa, vuole fare un appello ai cittadini?
” Vede l’appello è costituito proprio dalla mia candidatura, quello di una semplice cittadina che non ha nè un passato nè un presente nelle istituzioni dei partiti decide, stimolata dal mondo dell’associazionismo di cui fa parte da anni, che mette a disposizione il suo tempo. Impossessiamoci dei nostri diritti, dei nostri spazi di democrazia, impossessiamoci della nostra città, perchè non è possibile soffermarsi solo su ciò che manca, occorre che costruiamo con le forze, con le nostre scelte il futuro. La prima scelta è quella di andare a votare alle primarie, che non avranno più il tributo obbligatorio che allontanava molti cittadini”.
Un’ultima domanda. Suo malgrado è oggetto di polemiche dopo il comunicato in cui l’area Civati del PD le dichiarava l’appoggio alle primarie. Cosa dice in merito?
“La polemica a cui fa riferimento non riguarda me, ma riguarda la fattiva, interessante dialettica interna del Partito democratico: come le dicevo prima io, DA INDIPENDENTE, miro a raccogliere il consenso più ampio possibile all’interno dello schieramento del centro sinistra. Il mio obiettivo è quello di essere eletta per rappresentare una scelta democratica, frutto di condivisione di valori e soprattutto di azioni che cambino la qualità della vita dei campobassani e di Campobasso”.
MDL