Il caso è quello della concessione della cassa integrazione in deroga. I fatti risalgono a circa un paio di anni fa. Chi segue questa testata sa già tutto, visto che siamo stati gli unici a parlarne, gli unici a scoperchiare un vero e proprio vaso di Pandora. Ed avevamo, come chi ci segue ormai già sa, pienamente ragione. La cassa integrazione in deroga era diventata una specie di bancomat con cui si elargivano soldi alle aziende. Senza troppi controlli, con facilità, bastava avere i canali giusti e conoscere bene quel ristretto mondo. Ed ora siamo arrivati al redde rationem. Come avevamo comunicato qualche mese fa la Guardia di Finanza, con un lavoro attento e certosino, aveva acquisito tutta la documentazione relativa alla concessione del sussidio (e la Regione infatti a deliberare il sussidio e a rimborsare alle aziende i soldi per gli stipendi dei lavoratori). E dalle indagini sarebbero emerse importanti notizie di reato, oggi al vaglio della magistratura per il prosieguo dell’azione penale. Di rilievo i nomi coinvolti, specie in un caso. Si tratterebbe di un responsabile di un primario ente pubblico, di natura economica, molisano. Con lui anche vecchie conoscenze delle aule di tribunali, per passate vicende di truffe ai danni dello stato, ed alcune volenterosi teste di legno (forse non solo di legno). Gli indagati avrebbero ottenuto i soldi della cassa integrazione falsificando i bilanci, alterando i numeri. Non solo. Mentre mettevano in cassa integrazione alcuni lavoratori scomodi, poi licenziati in tronco, mentre incassavano i soldi della regione (quasi duecentomila euro di fondi regionali) procedevano anche ad assumere, tramite scatole cinesi societarie, altro personale, di loro gradimento. Inoltre non seguivano alcune delle prescrizioni per l’ottenimento della cassa integrazione, in specie la riqualificazione dei lavoratori. Il coraggio di alcuni lavoratori, che hanno denunciato i gravissimi soprusi ricevuti, hanno condotto ad indagini attente, precise e meticolose che hanno fatto emergere rilevanza penale nei fatti oggetto degli esposti. Ovviamente informeremo i nostri lettori analiticamente del prosieguo delle indagini e renderemo pubblico le generalità degli indagati, vista la rilevanza del loro ruolo nella società e nella politica regionale.
Truffa alla Regione Molise: ci sono indagati eccellenti
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