Il direttore generale della Regione assume 11 nuovi consulenti per progetti vari, tra cui l’organizzazione sanitaria nel Molise- 250.000 euro per 11 consulenze quando l’Asrem impiega 3800 dipendenti, 756 dirigenti e spende 200 milioni di euro l’anno per stipendi
Facciamo una premessa. I ragazzi che vengono impegnati con contratti di collaborazione a progetto, o comunque contratti precari, nella pubblica amministrazione sono più vittime di un sistema che soggetti beneficiari. Con la lusinga di uno stipendio pubblico e di uno scarso impegno lavorativo pensano o vengano fatti illudere di avere un posto pubblico. E invece spesso devono fare un lavoro duro, continuo che sopperisce alle inefficienze degli stipendiati di ruolo e dopo qualche tempo si ritrovano, senza arte né parte, in mezzo ad una strada. Detto questo la prassi delle assunzioni senza concorso nella pubblica amministrazione è una prassi esecrabile e contestabile perché si tramuta in uno sperpero di danaro pubblico e nella perdita di capitale umano, perché i giovani così impiegati perdono tempo, non imparano nulla e non sono spesso ricollocabili una volta che l’esperienza pubblica termina.
La Regione Molise sembra però che voglia continuare nell’esperienza di impiegare personale precario nella sua attività. Chi ci segue sa che abbiamo acceso da tempo un faro sulla sanità molisana, sui suoi sprechi, sulla sua gestione capotica. Recentemente abbiamo rilevato come anche la nuova Giunta regionale abbia deciso di continuare la strada dei suoi predecessori, aumentando il numero dei dirigenti generali (un posto da 400.000 euro all’anno) proprio per avere un direttore generale alla sanità. E questo nonostante l’Asrem abbia quasi 4000 dipendenti, un suo direttore generale, ben 756 dirigenti e spenda solo di stipendi oltre 200 milioni di euro l’anno. Ma la questione non finisce qui. Con la scusa di portare avanti dei progetti frutto di accordi con il ministero della salute la Regione Molise e i suoi dirigenti hanno continuato ad infornare, nel settore sanità, nuovo personale precario. Il 4 ottobre 2012 l’allora direttore generale per la salute, Antonio Francioni sigla con propria determina dirigenziale un contratto da 1.483 euro lordi mensili per sette unità. I contratti hanno la durata di 12 mesi con specifiche competenze socio sanitarie. Lo scopo è quello di sviluppare dei progetti, in articolare i seguenti: nuovo sistema informativo sanitario, problema dei non autosufficienti, controllo sul corretto uso dei farmaci nei pazienti affetti da demenza, organizzazione sanitario e riequilibrio territoriale dell’offerta riabilitativa, piano nazionale di prevenzione. Si tratta delle seguenti aree professionali: orientamento, assistenza tecnica, valutazione e monitoraggio (2 unità impegnate) analisi contabile e rendicontazione, consulenza familiare e consulenza legale. Come si vede nulla di trascendentale, nessun compito particolarmente specialistico. E con ben 95 dirigenti amministrativi all’Asrem c’è proprio bisogno di chiamare un cocopro per la rendicontazione o per la consulenza legale? Il costo complessivo dei progetti (che vengono finanziati al di fuori del fondo sanitario regionale) è di 154.000 euro complessivi. Ma i contratti per personale precario non si fermano qui. A giugno del 2013 il direttore generale, sempre Francioni, sappiamo che stipula altri contratti (immaginiamo noi sempre a progetto) con altre 4 unità. Non conosciamo in questo caso finalità e nomi dei contrattualizzati, né conosciamo i loro compensi ma immaginiamo che si tratti di altre 100.000 euro al minimo. Insomma tra commissari, subcommissari, dirigenti e personale dell’assessorato regionale alla sanità, 4000 dipendenti tra cui 756 dirigenti Asrem non si potevano trovare 11 persone già a stipendio che potessero portare avanti i progetti e le attività affidate ai cocopro? E allora se così fosse perché non si inizia a ridurre la forza lavoro dell’ Asrem, magari usando gli ammortizzatori sociali visto che non si trovano 11 persone per attività tuttosommato normali come dei progetti di assistenza e consulenza? En passant la revisione contabile dei conti Asrem fatta dal governo nazionale ci è costata altri 400.000 euro e quindi poi, con tutti questi sprechi, dobbiamo aumentare i ticket e i pronto soccorso hanno le autoambulanze arrugginite. Così non va, non è ragionevole. La gente muore per carenza di cure e qui si continua allegramente a buttare soldi dalla finestra. Ma ormai i nostri lettori lo sanno: la sanità molisana è questa, una fonte di sperpero continua e immotivata, giocata sulla pelle della gente e dei cittadini.