l concerto dei record è un’emozione intensa. Vasco comincia con ‘Colpa d’Alfredo’ (che contiene la strofa su Modena Park) e poi cavalca tre ore di musica con quaranta tra i brani della sua quarantennale carriera. www.repubblica.it
MODENA – Il colpo d’occhio è impressionante. Il Modena Park è una colossale arena per 220.000 anime rock, e l’annuncio della partenza arriva con le note altisonanti e kubrickiane di Also sprach Zarathustra, un sole rovente che passa sugli schermi e precede l’arrivo in scena del Blasco, giacca gialla e cappello scuro, su un palco che sembra un transatlantico, larghissimo, alto come un palazzo, esplosivo.
La scossa arriva dalle prime note di Colpa d’Alfredo, quel pezzo scritto tanti anni fa, e che raccontava le disavventure notturne di un ragazzo, e lo faceva col linguaggio vero, quello parlato, quello della strada, come nessuno aveva fatto prima. Era la rivoluzione di Vasco. Ma gli accordi sono potenti, è il segno rock che illumina la serata.