La strage di Barcellona collegata all’esplosione in un’abitazione di Alcanar, avvenuta mercoledì notte: secondo la polizia lì si stavano preparando degli ordigni da utilizzare in attentati. Ancora ignota l’identità e la nazionalità delle vittime; si teme per un italiano residente in Lombardia www.repubblica.it
Gli attentati di Barcellona e Cambrils sono collegati tra loro e insieme sarebbero parte di un piano che prevedeva anche un attacco con esplosivo. E’ questa la pista su cui sta lavorando la polizia catalana all’indomani della strage sulle Ramblas di Barcellona e a poche ore dal conflitto a fuoco di Cambrils nel quale 5 terroristi sono rimasti uccisi. La prova sarebbe nel legame tra l’attentato di ieri pomeriggio e l’esplosione avvenuta mercoledì notte in una casa nel comune di Montecarlo de Alcanar Platja, 110 chilometri a sud di Tarragona e una novantina a sud di Cambrils.
L’esplosione ad Alcanar – Lo ha confermato al quotidiano ‘El Periodico’ il capo dei Mossos d’Esquadra, Josep Lluis Trapero, aggiungendo che nell’esplosione ad Alcanar un uomo era morto mentre maneggiava bombole di gas e un altro era rimasto ferito ed è stato arrestato. Secondo i vicini, nella casa abitavano due fratelli magrebini. Ad Alcanar, nel luogo dell’esplosione, sono state trovate almeno 20 bombole di gas. L’uomo ferito è stato ricoverato nell’ospedale Virgen de la Cinta. Secondo El Periodico, tra le macerie della casa crollata sono stati trovati documenti che riletti ora consentono di stabilire il collegamento con la strage di Barcellona. I Mossos d’Esquadra hanno interrogato il ferito, originario dell’enclave spagnola di Melilla, in Marocco, ma l’uomo si è rifiutato di rispondere alle domande ed è stato arrestato. Il sindaco di Alcanar, Alfons Montserrat, ha riferito che ieri sera una scavatrice inviata per rimuovere le macerie ha causato accidentalmente una seconda esplosione nella quale sono rimasti feriti sei agenti dei Mossos d’Esquadra (uno dei quali è grave), due vigili del fuoco e il ruspista.
L’attacco di Cambrils – Gli indizi raccolti confermano dunque che l’azione di Barcellona non è stata opera di un lupo solitario, ma di una cellula vera e propria. Ulteriori elementi si attendono dalla identificazione dei cinque terroristi uccisi stanotte a Cambrils. L’attacco bloccato dalla polizia era stato organizzato con dinamiche simili a quella vista a Barcellona, ma avrebbe potuto avere conseguenze anche più gravi se i terroristi fossero riusciti a scendere dall’auto e a sparare tra la gente: intorno a mezzanotte un’Audi A3 ha imbucato a tutta velocità il lungomare della cittadina balneare, travolgendo diverse persone prima di essere intercettata da una pattuglia dei mossos d’esquadra. Nel conflitto a fuoco sono stati uccisi cinque terroristi (quattro sul posto, uno è morto in ospedale). Secondo i media catalani, alcuni dei terroristi indossavano delle cinture esplosive. Una sesta persona collegata all’attacco sarebbe stata arrestata più tardi per le strade della cittadina. L’attacco ha causato il ferimento di sei civili e di un poliziotto.