Il presidente eletto intervistato dalla Cbs conferma quanto annunciato in campagna elettorale. Al via la composizione della nuova squadra di governo: il leader del partito repubblicano Priebus nominato capo di gabinetto della Casa Bianca. Stephen Bannon sarà consigliere del presidente e responsabile della strategia politica nazionale e internazionale
dalla inviata ANNA LOMBARDI www.repubblica.it
Donald Trump comincia a comporre la squadra di governo partendo dall’incarico più importante: il capo di gabinetto (di fatto una sorta di premier-coordinatore della sua amministrazione) sarà Reince Priebus, ( nella foto) attuale presidente del partito repubblicano, sin dalla prima ora tra i pochissimi esponenti del Grand Old Party (Gop) non ostili a Trump. La nomina avrà effetto da mezzogiorno del 20 gennaio 2017 quando Trump si insedierà alla Casa Bianca come 45esimo presidente degli Stati Uniti. Stephen Bannon, al vertice della campagna elettorale del tycoon, sarà nominato consigliere del presidente e capo della strategia politica nazionale e internazionale. Il miliardario newyorkese lo annuncia mentre sta per andare in tv, alla Cbs, la sua prima intervista ufficiale come presidente eletto. E dalla Cina arriva l’annuncio che presto ci sarà un incontro tra i due presidenti. La notizia, diffusa dalla tv cinese, è stata poi confermata dallo staff del tycoon e dalla presidenza di Pechino. Tra i due leader c’è stata una lunga telefonata in cui è stata ribadita l’esigenza di una “cooperazione bilaterale”, come “l’unica via possibile”.
Davanti ai teleschermi della Cbs Donald Trump ha ribadito: “Sì, costruirò il muro al confine col Messico, deporterò i clandestini con precedenti penali, sostituirò l’Obamacare con qualcosa di migliore e più economico. No, non ho ancora deciso se metterò Hillary Clinton sotto accusa. Non sono certo di volerle fare altro male”.
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NEW YORK – Donald Trump comincia a comporre la squadra di governo partendo dall’incarico più importante: il capo di gabinetto (di fatto una sorta di premier-coordinatore della sua amministrazione) sarà Reince Priebus, attuale presidente del partito repubblicano, sin dalla prima ora tra i pochissimi esponenti del Grand Old Party (Gop) non ostili a Trump. La nomina avrà effetto da mezzogiorno del 20 gennaio 2017 quando Trump si insedierà alla Casa Bianca come 45esimo presidente degli Stati Uniti. Stephen Bannon, al vertice della campagna elettorale del tycoon, sarà nominato consigliere del presidente e capo della strategia politica nazionale e internazionale. Il miliardario newyorkese lo annuncia mentre sta per andare in tv, alla Cbs, la sua prima intervista ufficiale come presidente eletto. E dalla Cina arriva l’annuncio che presto ci sarà un incontro tra i due presidenti. La notizia, diffusa dalla tv cinese, è stata poi confermata dallo staff del tycoon e dalla presidenza di Pechino. Tra i due leader c’è stata una lunga telefonata in cui è stata ribadita l’esigenza di una “cooperazione bilaterale”, come “l’unica via possibile”.
Davanti ai teleschermi della Cbs Donald Trump ha ribadito: “Sì, costruirò il muro al confine col Messico, deporterò i clandestini con precedenti penali, sostituirò l’Obamacare con qualcosa di migliore e più economico. No, non ho ancora deciso se metterò Hillary Clinton sotto accusa. Non sono certo di volerle fare altro male”.
Trump conferma: “Costruiremo il muro in Messico ma in parte sarà recinzione”
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È un Donald Trump insolitamente calmo e pacato quello che risponde alle domande della celebre giornalista televisiva Lesley Stahl nel corso della sua prima intervista tv dalla vittoria elettorale, concessa a “60 Minutes”, storico programma di approfondimento della Cbs che l’anno prossimo festeggerà 50 anni. E pazienza se l’intervista, registrata venerdì, va in onda con quasi mezz’ora di ritardo a causa del prolungarsi della partita di football fra Miami San Diego. Nei sessanta minuti di conversazione divisi in tre segmenti (un vis-à vis dove The Donald svela su cosa intende focalizzare il suo mandato, una seconda parte “più intima” con la moglie Melania e una terza “familiare” con i figli Donald Jr., Eric, Ivanka e Tiffany) il neo presidente eletto cerca davvero di rappresentarsi come un uomo nuovo. Capace di unificare l’America e scaldare il cuore anche di chi oggi lo contesta: “Hanno paura perché non mi conoscono ancora. Renderò di nuovo grande l’America anche per loro”.