Cifra richiesta formalmente. Lo riporta la Cnn citando documenti del Dipartimento per la Sicurezza
FEDERICO RAMPINI www.repubblica.it
Non sarà necessariamente un vero Muro. E di certo non cominciano a pagarlo i messicani. Però il conto arriva, e salato. Secondo le anticipazioni della Cnn, Donald Trump avrebbe già pronta la richiesta del primo stanziamento al Congresso, per costruire la fortificazione promessa al confine col Messico. Un pezzettino iniziale: 62 miglia (esattamente 100 chilometri), sono la tratta per la quale il ministero competente (Department of Homeland Security) richiederà un miliardo di dollari.
Il documento citato dalla Cnn è appunto un “supplemento di budget” che il Department of Homeland Security vuole includere nella prossima legge di bilancio. Un costo elevato, per una modesta prolunga del Muro che già c’è. In concreto si tratterebbe di estendere di 14 miglia la fortificazione che esiste tra la città di San Diego in California e la limitrofa Tijuana in Messico; per costruire 28 miglia di barriere in alcuni tratti bagnati dal mare o dal fiume Rio Grande; e per riparare o rafforzare altri tratti di confine murato o protetto da barriere in filo spinato. E’ poca cosa rispetto all’idea originaria – più volte ripetuta da Trump in campagna elettorale – di una Grande Muraglia da oceano a oceano, dalle rive californiane del Pacifico fino all’altra estremità del confine messicano dove il Texas è bagnato dalle acque del Golfo del Messico che sono parte dell’Atlantico.
Inoltre nella documentazione che l’Amministrazione Trump si appresta a mandare al Congresso sono aperte più ipotesi tecniche: dalla costruzione fatta di mattoni e cemento, all’ipotesi più “leggera” di una barriera-recinto, che non blocca del tutto la visibilità sull’altro lato, e che alcuni esperti di sicurezza preferiscono perché agevolerebbe la sorveglianza sui movimenti di persone in arrivo dal Sud.