Terrorismo, Renzi: «Presa ogni misura, ma no minacce specifiche»

Il premier ai capigruppo di maggioranza e opposizione: «L’Italia ha predisposto tutte le misure di sicurezza necessarie». Per sconfiggere il terrorismo «bisogna mettere denari veri sulle aree urbane. Serve un forte investimento in cultura e periferie» da www.corriere.it

Ieri, al comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica, invitava alla calma: «Non è il momento delle reazioni impulsive». Oggi il presidente del Consiglio Matteo Renzi, aprendo l’incontro con i capigruppo di maggioranza e opposizione a Palazzo Chigi, all’indomani dell’attacco terroristico a Bruxelles, torna a sottolineare con fermezza che per fermare la furia dell’Isis «ci vuole un patto europeo. Occorre investire in una struttura unitaria della sicurezza europea. Stringere sui meccanismi di intelligence fra i paesi europei e non solo, valorizzare Europol, lavorare su una struttura condivisa».
Sicurezza
Per quanto riguarda l’Italia, il premier ha espresso prudenza, ma si è mostrato sicuro: «Abbiamo come tutti i partner messo in campo tutte le misure di sicurezza necessarie, anche se non risulta ad ora una minaccia specifica» nel nostro Paese.
Investire nelle periferie
Ma soprattutto il premier italiano ribadisce che per affrontare la minaccia del terrorismo è fondamentale l’aspetto educativo. «Serve – ha detto – un gigantesco investimento in cultura, sulle periferie urbane, un investimento sociale. Bisogna mettere denari veri sulle aree urbane». Un concetto già espresso anche in occasione degli attentati di Parigi. Dice il premier che bisogna occuparsi delle periferie e che il territorio «si presidia con i militari ma anche con i maestri delle elementari». Non solo una reazione muscolare, insomma: «Solo così – ha detto – sapremo di poter salvare almeno le prossime generazioni».
Il vertice
L’incontro tra il presidente del Consiglio e i capigruppo di maggioranza, convocato in seguito agli attentati vede presenti i ministri Angelino Alfano e Roberta Pinotti, il ministro degli esteri Paolo Gentiloni, i sottosegretari alla presidenza del Consiglio Marco Minniti e Claudio De Vincenti e il segretario generale di palazzo Chigi Paolo Aquilanti.

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