I soccorsi sono resi difficili dalle numerose frane che si sono verificate in seguito alla scossa. L’ayatollah Khamenei mobilita tutti i corpi di sicurezza www.repubblica.it
È PESANTISSIMO il bilancio, ancora provvisorio del sisma di magnitudo 7.3 che domenica ha colpito l’Iran e l’Iraq. Si parla di 339 morti e oltre 2.530 feriti. Nella Repubblica islamica il maggior numero di vittime, 328, mentre nel Kurdistan iracheno il bilancio è salito a 11 morti.
Molte le frane che si sono verificate in seguito alla scossa e che rendono difficili i soccorsi. Le immagini postate su Twitter hanno mostrato la gente nel panico che fuggiva da Sulaimaniyah, nel nord dell’Iraq, durante il terremoto. A Danbandikan molte strutture sono crollate.
Secondo l’istituto geologico americano, la scossa è stata registrata a una profondità di 25 chilometri, a una trentina di chilometri a sud-ovest della città di Halabja, in una zona montuosa della provincia irachena di Suleimaniyeh. Il sisma è stato avvertito alle 20:18, ora italiana, ed è stato chiaramente sentito anche in Turchia, Paese in cui – almeno al momento – non si registrano né danni né vittime.