Con il nuovo capitolo della saga italiana sulla collusione tra politica e affarismo, l’inchiesta fiorentina sulle mazzette legate alle grandi opere, denuncia dell’associazione magistrati e replica del premier. Salvini: “Non si possono avere ministri con simili ombre”. Cantone: “Valuteremo impatto su appalti per Expo”. Sel: commissione d’inchiesta sulla Tav da Repubblica.it
Renzi e i magistrati arrivano ai ferri corti, nel day after della nuova inchiesta sulle tangenti sulle grandi opere della Procura di Firenze. Il presidente dell’Anm Rodolfo Sabelli ha parlato a Unomattina di un Paese in cui “i magistrati sono stati virtualmente schiaffeggiati e i corrotti accarezzati”, quando “uno Stato che funzioni dovrebbe prendere a schiaffi i corrotti e accarezzare chi esercita il controllo di legalità”. La replica del premier è secca: “Frase ingiusta e triste, che fa male. Si può contestare un singolo fatto ma dire quelle cose lì, avendo una responsabilità, è triste” il commento del premier durante la visita alla scuola di polizia.
Ma il giorno dopo la rivelazione del nuovo scandalo, Renzi e il suo governo devono fare i conti con la delicata posizione del ministro delle Infrastrutture. Maurizio Lupi respinge ogni addebito, ma resta il bersaglio grosso a cui mira l’opposizione. Con il Movimento 5 Stelle che annunciala presentazione di una mozione di sfiducia, senza chiarire in quale ramo del Parlamento. E la differenza, tra Camera e Senato, non è da poco, perché sono i numeri che fanno la differenza e possono garantire, o meno, la tranquillità e la tenuta dell’esecutivo. Mentre Sel, si legge in una nota, considera “arrivato il momento” per l’istituzione di una “commissione d’inchiesta parlamentare sulla Tav” perché bisogna “fare luce fino in fondo sui costi, sulle procedure e sulle zone d’ombra delle grandi opere nel nostro Paese”.
La deputata M5s e membro del direttorio pentastellato Carla Ruocco sceglie Facebook per spiegare le ragioni della prossima mozione. “Quando il dirigente del tuo ministero viene arrestato perché a capo di un sistema di corruzione che sottrae miliardi di euro alla collettività, quando minacci la crisi di governo se qualcuno osa mettere in discussione la ‘struttura tecnica di missione’ creata da quel tuo dirigente arrestato, quando uno degli imprenditori finiti in manette risulta aver procurato incarichi di lavoro a tuo figlio, il minimo che tu possa fare è un gesto di dignità. Il ministro Lupi deve andare a casa, e con lui chi lo ha messo lì e chi sapeva. Dimissioni subito, e poi non bisogna votarli più”.
E continua sui social l’offensiva contro il ministro Lupi di Alessandro Di Battista. Su Twitter, il deputato M5s scrive: “Questo è il ministro Lupi, questo è il governo Renzi. Un branco di ‘lupi’ che divorano i nostri soldi”. E poi, anche su Facebook: “Lupi deve chiedere scusa, dimettersi e scomparire. Non si deve più far vedere! Ma deve anche restituirci fino all’ultimo centesimo tutti i quattrini che si è beccato come ministro delle Infrastrutture. Li metteremo nel fondo per il microcredito alle aziende dove versiamo i nostri stipendi tagliati”.