Il momento della resa dei conti per Afrin si avvicina. Erdogan pronto a schierare i carri armati e iniziare l’attacco finale dell’enclave curda e promette che l’offensiva delle sue truppe non si fermerà se non dopo aver distrutto la minaccia “terrorista”. Intanto nell’ultima roccaforte nelle mani dei ribelli, la battaglia tra le forze di Bashar el-Assad e le milizie non si ferma
di GIAMPAOLO CADALANU www.repubblica.it
In Siria il momento della resa dei conti per Afrin si avvicina a grandi passi. L’artiglieria turca sta bombardando aree dell’enclave curda al nord, dove è in transito il convoglio di “forze popolari” filo-siriane dirette verso la città, secondo quanto riferisce la tv di Stato siriana. La fonte afferma che i bombardamenti si concentrano vicino al valico di Ziyara, a sud-est di Afrin, dove stanno passando i mezzi delle milizie filo-siriane. Le notizie non sono verificabili in maniera indipendente sul terreno ma diverse fonti locali confermano che forze filo-governative siriane sono già entrate in città per contrastare l’offensiva turca.
In precedenza, l’esercito turco e le milizie locali sue alleate avevano preso il controllo di un collegamento stradale strategico tra Afrin, che assediano da oltre un mese e l’area di Azaz, già sotto il controllo delle forze filo-Ankara, assumendo di fatto il controllo di una nuova fascia di territorio al confine e bloccando una via di accesso diretto dei curdi dell’Ypg alla provincia frontaliera turca di Kilis. Lo riporta Anadolu. La notizia è stata confermata anche dall’Osservatorio siriano per i diritti umani. Oltre al villaggio strategico di Dayr Sawwan, da cui passa il collegamento stradale, secondo Anadolu sono stati strappati oggi ai curdi altri 8 villaggi.