Partecipano 270 vescovi di tutto il mondo e circa 90 tra esperti, uditori e delegati di altre chiese da www.corriere.it
Al via i lavori del Sinodo sulla famiglia. Puntuale, alle 9, Papa Francesco li ha aperti in Vaticano davanti a 270 vescovi di tutto il mondo e circa 90 tra esperti, uditori e delegati di altre chiese cristiane.
Due questioni
A centro del Sinodo, che si concluderà il 25 ottobre, la comunione ai divorziati che si sono risposati e la questione dell’omosessualità, diventata più dirompente che mai dopo il coming out di monsignor Krysztof Charamsa, che ha rivelato di essere gay e di avere un compagno. Domenica, aprendo il Sinodo con una messa a San Pietro, il Pontefice ha difeso «l’unità e l’indissolubilità del vincolo coniugale», ma ha anche voluto sottolineato che la Chiesa che «non punta il dito per giudicare gli altri».
«Niente compromessi, affidiamoci allo Spirito Santo»
Il Sinodo «non è un Parlamento dove regna il compromesso». Così Papa Francesco durante il discorso di apertura dell’assemblea sulla famiglia che apre oggi i lavori. Il Sinodo, dice Bergoglio, non è un luogo «dove per raggiungere un consenso o un accordo comune si ricorre al negoziato, al patteggiamento o ai compromessi, ma l’unico metodo del Sinodo è quello di aprirsi allo Spirito santo con coraggio apostolico, umiltà evangelica e orazione fiduciosa, affinché sia lui a guidarci e illuminarci e a farci mettere davanti agli occhi, con i nostri pareri personali, la fede in Dio, la fedeltà al magistero, il bene della Chiesa». Francesco ha poi ringraziato i giornalisti «per la vostra appassionata partecipazione e ammirevole attenzione».