Gli esponenti dell’Assemblea capitolina formalizzeranno la decisione di far cadere il Consiglio dopo il dietrofront di ieri del sindaco che dice: “Ostinazione a impedire confronto in Aula”. Confermata l’anticipazione di “Repubblica”: il primo cittadino indagato sul caso degli scontrini. E lui: “Atto dovuto”. L’Osservatore romano: “Vicenda dimissioni una farsa” di VIOLA GIANNOLI da www.repubblica.it
E’ stata raggiunta “quota 25”, ovvero il numero minimo di consiglieri capitolini che hanno scelto di dimettersi per far cadere l’Aula Giulio Cesare e sciogliere, oggi, la giunta Marino. Dopo la riunione fiume durata sette ore ieri al Nazareno tra i consiglieri dem e il commissario romano del Pd Matteo Orfini, è arrivata dunque la decisione di staccare subito la spina, senza passaggi in Aula, al sindaco di Roma, che ieri ha deciso di ritirare le sue dimissioni. I consiglieri Pd, da via del Tritone, entrando da un ingresso secondario per dribblare cronisti fotografi e tv, sono poi arrivati in Campidoglio per formalizzare l’addio e così la fine dell’era Marino. Una vicenda, quella del tira-e-molla, che per l’Osservatore romano, quotidiano del Vaticano, “sta assumendo i contorni di una farsa”. Alle 18, in Campidoglio, Ignazio Marino ha convocato uan conferenza stampa.
Le dimissioni dei consiglieri. Intorno alle 13 in via del Tritone, al quinto piano della sede dei gruppi consiliari del Campidoglio, i consiglieri si erano dati appuntamento per depositare le proprie dimissioni contestuali davanti al notaio. L’auto di Marino, di ritorno dall’Auditorium, è passata e filata via verso il Campidoglio senza fermarsi, mentre il via vai degli esponenti capitolini è proseguito incessante. Tra le prime ad arrivare Cecilia Fannunza, Michela De Biase, Fabrizio Panecaldo (Pd): “Il gruppo è compatto” ha detto la presidente d’aula Valeria Baglio confermando: “A breve le firme vengono consegnate in Campidoglio al segretariato comunale”. E infatti uno dopo l’altro si sono aggiunti tutti da Orlando Corsetti (che entra di corsa, col casco ancora in testa) ad Alfredo Ferrari, da Maurizio Policastro a Dario Nanni, da Giovanni Paris alla stessa Baglio. E ancora: Athos De Luca, Erica Battaglia, Valentina Grippo, Liliana Mannocchi, Marco Palumbo, Laura Pastore, Ilaria Piccolo, Antonio Stampete, Giulia Tempesta, Daniela Tiburzi. Sul portone della sede consiliare è spuntato un cartello affisso da alcuni dipendenti di Sel: “Oggi è morta la democrazia”. E’ durato qualche minuto, poi è stato rimosso.