Il segretario del Pd e la possibile ingovernabilità dopo il 4 marzo: «Deciderà il presidente della Repubblica: noi con gli estremisti al governo non ci andremo mai»
di Claudio Bozza www.corriere.it
«È giusto che se non ci sono le condizioni si torni a votare, su questo la penso come Berlusconi». Così Matteo Renzi, segretario Pd, interviene ad Agorà, su Rai 3, in merito alla possibile ingovernabilità dopo il 4 marzo. «Ma i sondaggi che sono citati sono quelli dei collegi uninominali e la partita, nel proporzionale, è aperta ed è un testa a testa tra Pd e M5s». aggiunge Renzi. Quanto al dopo voto, «deciderà il presidente della Repubblica ma il ragionamento che se non ci sono i numeri si torna a votare mi trova d’accordo: noi con gli estremisti al governo non ci andremo mai».
Fare le liste? «Esperienza devastante»
Comporre le liste per le elezioni? «È stata un’esperienza umanamente devastante — commenta Renzi — È chiaro che quando uno vuole andare in lista e non c’entra ci rimane male. Un nome che mi è dispiaciuto non mettere in lista? Yoram Gutgeld (l’inventore degli 80 euro, ndr) , lui era un manager, cinque anni fa gli avevo proposto di candidarsi, lui si è dimesso, ci ha rimesso un sacco di soldi e in questi anni ha fatto la revisione della spesa. Ha fatto una serie di cose positive, ma all’ultimo ha detto: “Io un’esperienza in Parlamento posso anche rifarla, ma se c’è questa confusione, tutta questa polemica, tutta questa tensione, faccio un passo indietro e faccio entrare uno più giovane di me”. Persone così mi rendono orgoglioso di essere il capo del Pd, perché vuol dire che ci sono persone che hanno dei valori e degli ideali molto belli».
Il tam tam sul «voto utile»
Il leader del Partito democratico torna poi con il tam tam sul voto utile: «L’elettore che vuole votare Pd è già convinto, a chi vuole votare la sinistra radicale, il partito di D’Alema, dico: ma davvero ha senso votare la sinistra radicale e avvicinare Salvini al Governo? — dice ancora Renzi in tv — Si può non votare il Pd, votare Insieme o Bonino ma non far vincere Salvini. Dall’altro lato agli elettori moderati dico: un voto dato al centrodestra, per come sono fatte le liste, è un voto dato alla leadership di Matteo Salvini».