Renzi: “Lodi, nessun complotto dei pm ma evitare stumentalizzazioni”

Il premier, a Rtl, dice che la questione morale non riguarda solo il Pd ma tutta la politica italiana. E aggiunge: “Noi agiamo, abbiamo inasprito le pene”. Poi, sulle amministrative: “Il voto non riguarda il governo, a differenza di quello sul referendum costituzionale” www.repubblica.it

Un intervento a tutto campo, quello di Matteo Renzi a Rtl. Ma la partenza è inevitabilmente sul caso Lodi, sull’arresto del sindaco Uggetti per gli appalti delle piscine comunali e le accuse di Lega e Cinque Stelle: “Il Pd ha un problema col malaffare”. Il premier sgombera subito il campo dalla linea complottista. “Non c’è alcun complotto”, dice. E aggiunge: “Fa male, uno fa di tutto per far vedere le cose positive dell’Italia, c’è sempre un problema ma serve grande chiarezza nei confronti dei magistrati. Piena fiducia nei loro confronti, se gli indagati saranno colpevoli è giusto che paghino, ma nessun tipo di strumentalizzazione di battaglia politica”. Poi, per essere più chiaro, utilizza anche un’espressione in romanesco: “Complotto? Dico ‘ma de che’. C’è un’indagine in corso, piena fiducia nei magistrati”.
Una questione morale nel Pd? “La questione morale c’è dappertutto. C’è nella politica italiana”, dice il premier. “Chi oggi dice che non c’è, non sarebbe credibile. E’ evidente che quando hai 50mila amministratori, è possibile che ci siano varie ipotesi di questioni morali. E’ evidente”. Ma ai cinque stelle e alla lega nord il premier manda un messaggio: “Finiamola di dire che è una lotta tra ladri e onesti. Non è così. Prima di guardare la pagliuzza nell’occhio altrui, guardassero la trave nel proprio. Non possiamo giocare a rinfacciarci le cose. Le persone per bene devono lottare tutte insieme contro i ladri. E noi abbiamo inasprito le pene”. E a chi sottolinea che con la riforma costituzionale il sindaco di Lodi sarebbe potuto diventare senatore, replica: “Parlare di riforma costituzionale in questa vicenda non c’entra niente, è un tentativo di strumentalizzare una vicenda giudiziaria”. E rispondenndo agli attacchi di Salvini: “E’ molto facile fare battaglia su questo contro altri. Ieri Mantovani è tornato in aula tra la bagarre dopo essere stato indagato per vicende legate a questioni di tangenti e corruzione”.

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