Razzismo, scontro fra Salvini e Grasso. Ma Berlusconi bacchetta il leader leghista: “Toni eccessivi”

Il segretario del Carroccio: “Allarme sui fascismi surreale”. L’esponente di Leu: “Chi semina odio raccoglie violenza”  www.repubblica.it

Dopo il raid razzista a  Macerata si riaccende lo scontro fra Matteo Salvini e Pietro Grasso. Ma nel dibattito interviene anche Silvio Berlusconi che, dopo aver rincorso ieri sera la Lega sul tema dei migranti irregolari, oggi si smarca. E ad Agorà, su Rai3, bacchetta il segretario leghista: “Frasi contro la sinistra eccessive, a volte Salvini esaspera i toni”. Benché continui a sostenere che la strage nella città abruzzese sia stata solo “il gesto folle di uno squilibrato”, il presidente di Forza Italia arriva a sposare la proposta della senatrice a vita Liliana Segre e dice che l’abolizione della parola “razza” dalla Costituzione “è una cosa che credo sia bene fare”. Ma aggiunge anche che “i clandestini che sono da noi non hanno da mangiare e si mettono a disposizione della criminalità”. E accusa la sinistra “di non aver saputo fermare questa immigrazione”.

“Questa cosa incredibile dell’allarme fascismo, del ritorno dei fascismi, dell’ondata delle camice nere mi sembra surreale e agitata da una parte politica che in sei anni ha dimostrato il suo nulla”, afferma invece Salvini aRadio 1, respingendo la definizione di “strage fascista” data da alcuni esponenti della sinistra.

Gli risponde a stretto giro il leader di Liberi e uguali Pietro Grasso, ospite diUnomattina: “Chi semina odio raccoglie violenza. Sono rimasto colpito dal fatto che il titolare della palestra ha espulso Traini, mentre un partito politico no. La società è stata capace di individuare il pericolo, la politica invece no”. E aggiunge, in merito alle proposte di Salvini sull’immigrazione: “Mi ricordano quelle sulle deportazione di massa di Trump, che poi sono state bloccate dai giudici”. Rivolto al Pd il presidente del Senato conclude: “Sul tema dell’antifascismo siamo uguali, ci riconosciamo nella Costituzione. Ma sul resto ci dividiamo perché il Pd ha fatto tanti atti di governo e parlamentari non di sinistra: pensiamo al jobs act, alla buona scuola che buona non è, alla riforma costituzionale. Aspettavamo un segnale di sinistra che non è arrivato”.

“Io onestamente non temo il ritorno di fascismi o comunismi – continua il leader della Lega – sono democratico, sono non violento, adoro la libertà di pensiero e di parola. La polemica politica mi è molto lontana, voglio risolvere  il problema dell’immigrazione”, continua il leader della Lega. A chi gli chiede un commento alle dichiarazioni di Roberto Maroni, che ha definito Luca Traini un “fascistoide” con niente a che fare con la “gloriosa storia della Lega Nord”, risponde ” Non mi tocca. Le polemiche interne ed esterne sono l’ultima cosa che mi riguardano”. A Laura Boldrini che ha parlato di lui come il più “cattivo dei maestri”, il segretario leghista replica: “Ma i cattivi maestri evocano le Brigate rosse e la signora dovrebbe pensarci tre volte prima di parlare”.

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