L’effetto annuncio della Bce di acquisto dei titoli di stato ha già prodotto effetti sensibili sui tassi di interesse nell’area euro anche se il programma ,di 60 miliardi di Euro al mese, di titoli di Stato partirà da lunedì prossimo. I rendimenti dei bond governativi del club dell’euro sono ai minimi storici. Per l’Italia il Btp decennale mostra un rendimento inferiore all’1,30% e lo spread scende sotto quota 90 punti, cosa che non accadeva dal 2010. Un calo dei rendimenti significa una minore spesa per interessi. Nei primi due mesi dell’anno il Tesoro può già contare una minore spesa per interessi sui titoli emessi di quasi mezzo miliardo di euro rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Tra gennaio e febbraio ha collocato titoli per un ammontare di poco oltre 74 miliardi di euro, rispetto ai quasi 76 miliardi del primo bimestre 2014. Sull’emesso la spesa per interessi ammonta ad appena 640 milioni di euro rispetto a 1,11 miliardi dell’anno scorso. E a gennaio il Tesoro ha piazzato il nuovo Btp a 30 anni con un’emissione da 6,5 miliardi di euro (con un rendimento del 3,29%) mentre a gennaio dell’anno scorso il collocamento del Btp a 30 anni era stato di soli 1,5 miliardi (con un rendimento del 4,59%).
Alcuni analisti stimano che il programma di acquisti di bond governativi produrrà un risparmio di 6 miliardi di euro di spesa per interessi da parte del Tesoro nel 2015. Ma il QE della Bce da almeno 1.140 miliardi di euro fino al settembre 2016, produce effetti positivi anche sui corporate bond. Tra gennaio e il mese scorso aziende italiane quotate in borsa hanno piazzato bond per oltre 12 miliardi di euro con rendimenti in decisa discesa.
Alfredo Magnifico