Chiusura positiva per le Borse asiatiche, apertura contrastata in Europa con Londra in terreno negativo, Parigi e Francoforte stabili e le Borse italiana e spagnola con il segno più. Corre l’oro. Attesa per le parole del governatore della Bce Draghi www.corriere.it
I segnali positivi delle Borse asiatiche (indice Nikkei di Tokyo che ha chiuso in rialzo del 2,39% e Borse cinesi in recupero sia a Shanghai, +0,86% che a Shenzhen +1,34%) trovano parziale conferma nelle Borse europee, per lo meno nelle prime battute della seduta odierna dopo il grande crollo di venerdì, seguito al voto inglese che ha deciso per la Brexit (bruciati 637 miliardi di euro nelle piazze continentali). I primi scambi allontanano il timore di un nuovo crollo epocale: la Borsa di Londra ha aperto in calo dello 0,5%, quelle di Francoforte e di Parigi stabili per poi assestarsi anch’esse su un ribasso di mezzo punto percentuale. Ma sia Piazza Affari (+0,12% in apertura e poi accelerazione fino a una crescita dell’1% e successivo azzeramento dei guadagni) che Madrid (+2,5%, poi ridotto all’1%), hanno evidenziato il segno positivo, in Spagna anche in scia ai risultati elettorali dopo il rafforzamento del Partito Popolare alle elezioni politiche, sebbene il Pp non sia in grado di esprimere una maggioranza di governo. C’è attesa, inoltre, per le parole del governatore della Bce Mario Draghi oggi a Sintra (Portogallo) dove si riunisce il Forum annuale della Banca centrale europea.
L’altalena di Milano
Il dietrofront dei bancari di metà mattinata ha contribuito a smorzare il rialzo di Milano che, dopo essere arrivata a guadagnare l’1%, ha azzerato i guadagni, scivolando anche in terreno negativo dello 0,5% nonostante le buone performance di Eni, delle utility e di Telecom Italia (+2,2%). Le vendite in Europa colpiscono soprattutto bancari, ma anche il settore viaggi. Quest’ultimo per i timori legati all’aumento dei costi per le grandi compagnie britanniche con Easyjet (-15% A Londra) che ha già rivisto al ribasso le previsioni sui ricavi del II semestre a causa dell’effetto Brexit. Male anche il comparto assicurativo e quello dei servizi finanziari. A Milano cadono di circa il 5% sia Unicredit sia Intesa Sanpaolo. Giù del 5% anche Ubi che oggi presenterà il nuovo piano industriale. La peggiore e’ pero’ Yoox (-5,9%) gia’ molto colpita venerdì a causa dell’esposizione di parte del suo fatturato (il 16%) al mercato britannico. Giù di oltre il 4% Mps, e Mediobanca. In luce invece Eni (+2,2%) e le utility: +2,5 Terna, +1,8% Enel, +1,7% A2a e Snam.