Il Pontefice alla giornata mondiale dell’alimentazione all’agenzia Onu con i ministri dell’Agricoltura del G7: “Guerrei e cambiamenti climatici sono le principali cause” di una “malattia non incurabile”. Poi benedice la statua di Alan, il piccolo migrante siriano annegato: un Patto mondiale per le migrazioni, “richiede amore” www.repubblica.it
“La fame non va presentata come malattia incurabile”. Può essere sconfitta, curata, è un problema che va affrontato. Eliminando le guerre, lottando per il clima. “Guerre, conflitti e cambiamenti climatici sono le principali cause della fame. Si tratta di presupposti importanti per garantire la sicurezza alimentare, ma anche per evitare le migrazioni”: papa Francesco alla Fao, in occasione della Giornata mondiale della alimentazione, intitolata quest’anno Cambiare il futuro della migrazione, e a cui partecipano anche i ministri dell’Agricoltura del G7, ha ribadito i punti cardinali di un’umanità che continua a fuggire, a spostarsi, generazioni a rischio.
Sbagliano potenti come Trump a uscire da accordi che riguardano le sorti dell’umanità: “l’Accordo di Parigi sul clima da cui per disgrazia alcuni si stanno allontanando, è importante”, ha detto Francesco.
E ha portato un regalo. Una scultura di marmo che raffigura Alan Kurdi, il piccolo profugo siriano annegato davanti alla spiaggia di Bodrum in Turchia nell’ottobre dell’anno scorso. L’opera di marmo, dell’artista trentino Luigi Prevedel, è il suo dono all’agenzia dell’Onu, l’immagine simbolo della tragedia delle migrazioni. “Nel mondo ci sono oggi 740 milioni di migranti, mai un numero così alto. Essi rappresentano una sfida alla quale siamo chiamati a rispondere in modo ordinato e giusto”, ha detto accogliendo Bergoglio il direttore generale della Fao, Josè Graziano da Silva, Alan Kurdi, ha aggiunto, “ci ricorda chi fugge dalla guerra in cerca di una vita migliore” e i “valori fondamentali”.
Il Papa ritiene che ‘Il Patto mondiale per una migrazione sicura, regolare e ordinata’ al quale stanno lavorando le Nazioni Unite richiede “una azione intergovernativa coordinata e sistematica di accordo con le norme internazionali esistenti”, ma “impregnata di amore e intelligenza” e “il suo obiettivo è un incontro dei popoli” “e non l’esclusione né la vulnerabilità”.
Un mondo unito, in grado di non respingere. Per il pontefice tutte le nazioni devono impegnarsi sull’applicazione dell’accordo di Parigi per limitare e prevenire i cambiamenti climatici, nonché “l’impiego delle tecnologie per favorire lo sviluppo”. Le “speculazioni in ambito produttivo” vanno assolutamente evitate: “La terra deve essere a disposizione di tutti”, applicando “modelli di consumo sostenibili”, “la cultura del dono”, “la fraternità”, “l’eguaglianza”. “L’accaparramento della terra non è accettabile”, ha insistito papa Bergoglio.