Il documento che sarà pubblicato domani auspica l’attivazione di due nuovi hotspot di Pozzallo e Porto Empedocle. Merkel: “Ridurremo flussi in Germania”. Commissario Avramopoulos: “Nessuna tensione con Europa, la gestione dei profughi sta andando velocemente”. Angelino: “Procedura di infrazione ingiusta” da www.repubblica.it
Bruxelles chiede all’Italia “un’accelerazione” nel “dare cornice legale alle attività di hotspot, in particolare per permettere l’uso della forza per la raccolta delle impronte e prevedere di trattenere più a lungo i migranti che oppongono resistenza”. È quanto si legge in un’anticipazione del rapporto della Commissione Ue sull’Italia. “Il processo di ricollocamento dall’Italia è attualmente colpito da una mancanza di potenziali candidati a causa di un basso livello di arrivi, concentrati su nazionalità che non sono candidabili per il ricollocamento”, recita il documento.
Bruxelles, inoltre, si aspetta altri sforzi in tema migranti auspicando che i centri di Pozzallo e Porto Empedocle siano aperti a giorni visto che, sottolinea la Commissione, finora solo uno dei sei hotspot designati è pienamente operativo, quello di Lampedusa.
Il commissario Ue Dimitris Avramopoulos rassicura: “Sulla gestione dei migranti non ci sono tensioni fra Europa e Italia, questa procedura è iniziata due anni fa” e rileveremo “in breve periodo la situazione reale. Ora l’Italia sta andando velocemente e voglio lodare pubblicamente Alfano”. Ha inoltre sottolineato: “È assolutamente necessario non mettere assieme rifugiati, migranti e terroristi. Questi non erano rifugiati né migranti, ma cresciuti nei paesi dove hanno condotto gli attacchi. E quindi questo significa che abbiamo fallito nel processo di integrazione. Dobbiamo affrontare le cause alle radici e non vittimizzare tutti i musulmani”. Ha inoltre chiarito: “Dobbiamo porre rimedio a una problematica a cui c’è una soluzione, i rilievi sono rivolti anche a Malta, Cipro e Grecia”, ma appunto sui due anni passati. “Tutti i paesi sono stati colti con sorpresa” dagli eccezionali flussi migratori recenti, ha aggiunto Avramopoulos, confidando ora in una risposta più rapida. “La minaccia non è l’Islam” ha detto “anzi abbiamo bisogno dell’Islam per combattere l’estremismo”.
“Mi sembra ingiusta e irragionevole questa procedura di infrazione ma sono convinto che, alla fine, tutto sarà, in termini tecnici, condiviso” ha ribattuto il ministro dell’Interno Angelino Alfano. “Perché dal punto di vista tecnico abbiamo ragione noi, oltre ad avere ragione dal punto di vista politico. Il piano strategico dell’Ue è fatto di hotspot ed anche del ricollocamento dei profughi e dei migranti, quindi è chiaro che noi dobbiamo aprire degli hotspot ma è anche altrettanto chiaro che deve funzionare il processo di ricollocamento”.
La cancelliera tedesca Angela Merkel ha ribadito l’impegno della Germania a non chiudere le frontiere, ma al tempo stesso ha promesso al suo partito di “ridurre in maniera tangibile” il flusso di migranti in arrivo nel Paese, agendo a livello europeo: “Nella notte tra il 14 e il 15 settembre, migliaia di rifugiati sono arrivati a Budapest, camminando sull’autostrada verso l’Austria. E sia la Germania che l’Austria hanno preso la decisione di lasciar venire questa gente. È stata una situazione che ha messo alla prova i nostri valori europei. Si trattava né più né meno che di un imperativo umanitario”, ha detto la Merkel. “È stata una prova storica per l’Europa – ha aggiunto – e dico che mi piacerebbe che venisse confermata questa messa alla prova. È per questo che ridurremo sensibilmente il numero dei rifugiati, perché è nell’interesse di tutti, nell’interesse della Germania, perché l’integrazione e l’organizzazione possano funzionare al meglio, e nell’interesse dell’Europa, per il suo ruolo mondiale”.